Nelle scorse settimane il Monaco ha raggiunto un accordo con la Ligue de Football Professionel per mantenere la propria sede in Principato e, di conseguenza, per evitare la mannaia della tassazione imposta dalla legislazione francese. Un compromesso trovato sulla base di 50 milioni di euro da versare nelle casse della LFP per garantire in questo modo la partecipazione del club monegasco nel massimo campionato francese. Questa soluzione, inevitabilmente, ha fatto storcere il naso alle dirette concorrenti del Monaco, e non solo.
Club francesi contro il Monaco. Sette società francesi (Bordeaux, Lilla, Lorient, Olympique Marsiglia, Montpellier, Paris Saint-Germain per la Ligue 1, Caen per la Ligue 2) hanno accusato la Federcalcio transalpina di aver raggiunto un accordo contro ogni principio di trasparenza, noncuranti di alcuni principi giuridici di base. Questi club adesso vogliono agire per vie legali, come dichiarato in una nota congiunta, con l'obiettivo di annullare il compromesso. "E' una questione pubblica, dunque ci rivolgeremo alla corte amministrativa e al Consiglio di Stato", ha ammesso Jean-Louis Triaud, presidente del Bordeaux.
Per Rybolovlev è tutto in regola. Dal Principato la notizia, come prevedibile, non è stata accolta nel migliore dei modi. La dirigenza del Monaco, guidata dal magnate russo Dimitri Rybolovlev, ribadisce la legittimità dell'accordo, votato a larga maggioranza e nel totale rispetto dei regolamenti. Lo stesso Rybolovlev aveva definito l'accordo "una soluzione intelligente che accontenta tutti, nell'interesse del calcio francese".
L'ultimatum della LFP. Rybolovlev, dal ritorno in Ligue 1 del club monegasco, ha investito oltre 130 milioni di euro solo per la campagna acquisti. La LFP ha ufficialmente chiesto un anno fa di trasferire la sede sociale in Francia per rientrare nel regime fiscale imposto dal governo francese, che prevede la tassazione del 75% per gli stipendi superiori al milione di euro. Il Monaco, che finora ha goduto di una diversa fiscalità mantenendo la sede nel Principato, ha fatto ricorso, fino al compromesso di qualche settimana fa. Adesso gli altri club hanno riaperto il caso: la LFP ha dato tempo al Monaco fino al 1° giugno per mettersi in regola.