“Se il Bayern può spendere 40 milioni per un solo giocatore, capite che non c’è partita”. La considerazione di Antonio Conte, nel post partita dell’Allianz Arena, ha acceso un faro sulla sproporzione delle forze economiche in campo tra il Bayern Monaco e la Juventus, e più in generale tra calcio tedesco e calcio italiano. Un divario che, chi segue questo blog, sa bene come si stia allargando nelle ultime stagioni.
Ma qual è la distanza che corre tra i due club? In realtà più che sul fronte delle spese e degli investimenti, la superiorità dei bavaresi emerge su quello degli incassi. Il costo del lavoro, in altri termini, fra Torino e Monaco non è poi così distante.
Bayern Monaco. La potenza tranquilla del Bayern Monaco è frutto di bilanci chiusi in attivo da oltre vent’anni. L’ultimo, relativo al 30 giugno 2012, ha visto la società “FC Bayern München”, spa controllata con una quota dell’81,8% da un’associazione registrata (“Eingetragener Verein”) denominata “FC Bayern München eV” con 187.865 soci (171.365 nel 2010-11), mentre Adidas e Audi detengono il 9,1% ciascuna, realizzare ricavi consolidati per 373,4 milioni di euro (incluse le plusvalenze) con un aumento del 14% rispetto all’anno percedente e un utile di 11 milioni. I ricavi da gare ammontano a 129,2 milioni (104,5 nel 2010/11, pari al 39% degli incassi totali) tra partite casalinghe della Bundesliga, amichevoli, Coppa nazionale e Champions League. I ricavi da sponsorizzazioni e marketing sono stati 82,3 milioni di euro (24,7% sul totale dei ricavi). I diritti Tv e radio hanno fruttato 37,6 milioni (11,3% sul totale dei ricavi). I proventi da trasferimenti giocatori sono stati pari a 5 milioni e quelli da merchandising a 57,4 milioni (+17% sul totale dei ricavi). Altri ricavi per 20,7 milioni di euro sono arrivati da altre voci (affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, squadre giovanili e donne). Le spese per il personale del Bayern sono state pari a 165,6 milioni di euro e rappresentano quasi il 50% dei ricavi in aumento del 6% rispetto ai 156,3 milioni di euro della stagione 2010-11. Gli ammortamenti sono in diminuzione del 29,10% e risultano pari a 45,7 milioni.
Juventus. La Juve ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2012 dell'Inter con con un rosso di 48,7 milioni, con un netto miglioramento (pari a 46,7 milioni) rispetto alla perdita di 95,4 milioni della stagione precedente. I ricavi bianconeri hanno avuto un incremento del 24,2%, attestandosi a 199 milioni (a cui vanno aggiunti 15 milioni di plusvalenza). Il miglioramento è derivato soprattutto dai maggiori ricavi ottenuti dallo Juventus Stadium (+20 milioni), da sponsorizzazioni e pubblicità (53 milioni, +10 milioni) e dalla valorizzazione della Library Juventus (+14,5 milioni). I ricavi da diritti tv per i bianconeri sono stati pari a 90,5 milioni. I costi per il personale tesserato della Juventus, soprattutto per gli ingaggi degli atleti, sono stati pari a 137 milioni (+10 milioni rispetto al 2011). Gli ammortamenti e le svalutazioni dei diritti dei calciatori valgono 52 milioni. Il rapporto stipendi-fatturato per la Juve è poco sopra il 60 per cento. La situazione economica della Juventus è come si vede in miglioramento come dimostra la semestrale al 31 dicembre 2012 che ha fatto registrare un attivo di 11,3 milioni rispettoal primo semestre dell'esercizio precedente che aveva chiuso con un rosso di 34,6 milioni. Per quanto riguarda le previsione sulla stagione 2012/2013, nella relazione si evidenzia come al 30 giugno 2013, il bilancio segnerà ancora un rosso, ma "in netto miglioramento" rispetto alla stagione precedente (quando il deficit è stato di circa 50 milioni), per effetto dei maggiori costi per retribuzioni e ammortamenti e dei maggiori ricavi garantiti da Champions e diritti tv.