Dal "Quinto rapporto comparativo sulle licenze Uefa per club" emergono segnali incoraggianti sull'avvio delle misure di fair play finanziario. Questa, almeno, è l'opinione del segretario generale Uefa Gianni Infantino. “Le regole che impongono la parità di bilancio – sottolinea il braccio destro del presidente Michel Platini - non sono ancora state avviate del tutto. La valutazione verrà fatta per la prima volta l'anno prossimo, quindi c'è ancora tempo, ma intanto i club hanno iniziato ad adottare queste misure e a prenderle sul serio, cercando di spendere un po' meno".
Ricavi in crescita e deficit stabilizzati. "Nonostante la situazione economica generale -chiarisce Infantino - le entrate nelle massime divisioni sono cresciute ancora, arrivando a 13,2 miliardi di euro. In media, negli ultimi cinque anni, sono cresciute del 5,6% annuo: sapreste dirmi quale settore ha avuto una crescita simile negli ultimi 4-5 anni con questa crisi? Questo dimostra che il calcio professionistico gode di ottima salute dal punto di vista degli introiti. L'altra cifra incoraggiante è legata alla stabilizzazione delle perdite. Per 13,2 miliardi di euro di entrate, abbiamo avuto 14,8 miliardi di perdite, ovvero una perdita complessiva di circa 1,6-1,7 miliardi di euro in un anno. È un dato preoccupante, ma meno dell'anno scorso, perché il rapporto tra entrate e uscite si muove nella direzione opposta per la prima volta in cinque anni. L'anno scorso era al 12,8%, quest'anno è al 12,7%".
Debiti in calo del 40%. Tra i trend evidenziati dalla Uefa c'è quello relativo alla riduzione dei debiti per trasferimenti e stipendi scesi da 57,1 milioni a 30 milioni dalla prima valutazione (giugno 2011) a quella successiva (giugno 2012). Da giugno 2012 a settembre 2012, la cifra si è ridotta a 18,3 milioni di euro poiché le società hanno preso nota delle incombenti misure dell'Organo di controllo finanziario dei club (Cfcb). In percentuale, il dato equivale a una riduzione del 47% delle passività per trasferimenti e stipendi da giugno 2011 a giugno 2012, e di un ulteriore 40% nei tre mesi successivi.
Il patrimonio immobiliare. L'analisi della Uefa dimostra come, nonostante il boom di entrate dello scorso decennio, poche risorse siano state investite a lungo termine. Le immobilizzazioni (stadi, campi di allenamento, attrezzature, eccetera) dei 237 club che partecipano alle competizioni Uefa di questa stagione ammontano a un totale di 4,8 miliardi, di cui un terzo (1,6 miliardi) proviene dalle sette squadre inglesi: ciò dimostra che il concetto di proprietà delle strutture nell'Europa continentale è arretrato rispetto all'Inghilterra. Uno degli obiettivi del fair play finanziario è quello di incoraggiare più investimenti nel lungo periodo con l'esclusione dal bilancio dei costi degli investimenti per le immobilizzazioni.
La situazione. L'ultima simulazione triennale di fair play finanziario (2009, 2010 e 2011) indica che 46 squadre di 22 paesi avrebbero dovuto sanare i bilanci con capitale proprio se le regole fossero già state operative. “Oggi tutti conoscono le regole e sanno quando applicarle - conclude Infantino -. Per la prima volta sono state inflitte sanzioni importanti. Alcuni club sono stati esclusi dalle nostre competizioni, altri sono stati multati. A 23 club sono stati congelati i pagamenti per un certo periodo, fino alla messa in ordine dei bilanci. Non cerchiamo di danneggiare i club, ma di aiutarli. Dobbiamo tutelare l'intero sistema calcistico insieme alle società".