Maradona ha vinto la sua battaglia con il Fisco, hanno annunciato all’alba gli avvocati del Pibe de Oro. Maradona deve ancora al Fisco 40 milioni di euro, ha risposto nel primo pomereggio l’agenzia delle Entrate che minaccia anche azioni legali a tutela della propria immagine. Ma qual è la verità? Come al solito, quando si tratta di questioni legal-tributarie la verità è spesso un rompicapo e una porzione di ragione e di torto ce l’hanno tutti.
Ora, sulla vicenda Maradona si è pronunciata la commissione tributaria centrale. Si tratta di un’articolazione della giustizia fiscale, formalmente soppressa, ma che resta in vita con il compito di decidere sulle vertenze fino al 1° aprile 1996 e fino ad esaurimento delle liti pendenti. Tra i polverosi fascicoli esaminati dalla commissione c’è appunto quello relativo a Maradona, Alemao, Careca e alla Società sportiva calcio Napoli del presidente Corrado Ferlaino.
La storia è articolata. La decisione non è ancora pubblicata, ma il "dispositivo" protocollato, con il numero 12492/1995, indica che il “ricorso è parzialmente respinto". "La commissione tributaria centrale – è scritto -: A) rigetta la richiesta di intervento adesivo dipendente, avanzata dal calciatore Maradona; B) dichiara estinti i giudizi relativi alla fallita società sportiva Calcio Napoli e al calciatore De Oliveira, per tutte le annualità in contestazione; C) dichiara estinto il giudizio relativo all'accertamento notificato al calciatore De Brito per la rettifica della dichiarazione dei redditi del 1898; d) rigetta il ricorso dell'ufficio proposto nei confronti dello stesso calciatore De Brito, avente ad oggetto la rettifica dei redditi all'anno 1990".
In pratica, non è stato riconosciuto il diritto di Maradona di beneficiare di una sentenza della commissione tributaria regionale di Napoli del 1994 che aveva “assolto” dall’accusa di evasione gli altri due calciatori e il club Napoli. Questa sentenza però è stata confermata dalla commissione tributaria centrale e quindi per gli altri le contestazioni del fisco (del tutto analoghe nella sostanza a quelle rivolte a Maradona) sono stare annullate.
Ma per l’agenzia delle Entrate e altri giudici tributari di merito che si sono pronunciati negli ultimi anni sull’estensione automatica di questa “assoluzione” (come ricostruiremo domani sulle pagine de Sole 24 Ore) Maradona deve al Fisco 40 milioni.
Spiega l'Agenzia: "Il debito tributario del sig. Maradona è stato ormai confermato da innumerevoli sentenze della giustizia tributaria, a partire dalla sentenza della Ctp (Commissione tributaria provinciale) di Napoli n. 786/2001, confermata in appello dalla sentenza della Ctr (Commissione tributaria regionale) Campana 1091/2002 e quindi dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 3231/2005, per arrivare alla sentenza della Ctp di Napoli n. 321/17/2012, con la quale è stato respinto il recente ricorso del sig. Maradona diretto a rimettere in discussione il giudicato già formatosi in riferimento al suo debito con lo Stato italiano. Assai di recente è poi dovuta tornare sulla questione la stessa Ctp di Napoli con la sentenza 7/21/2013 che ha dichiarato inammissibile un’ultima iniziativa del sig. Maradona, condannandolo alla refusione delle spese di giudizio in favore dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia Sud".
Ecco spiegato il muro contro muro. Per accertamenti che riguardano, è bene ricordarlo, agli anni d’imposta dal 1986 al 1990…