Tanto per usare un eufemismo, giovedì 20 dicembre, sarà una giornata campale per presidenti e dirigenti di Juventus, Milan, Inter, Napoli e Lazio. Nella tarda mattinata è infatti in programma a Nyon, in Svizzera, nella Casa del Calcio Europeo, il sorteggio per i turni a eliminazione diretta delle competizioni Uefa. Gli accoppiamenti per gli ottavi di Champions League si decideranno a partire dalle 11.30, mente a seguire ci sarà il sorteggio per sedicesimi e ottavi di Europa League. Un appuntamento clou per la stagione continentale. Nello stesso giorno, alle 16 e 30, è stata convocata a Milano (a circa 400 km di distanza) l'assemblea della Lega di serie A chiamata, tra le altre cose, ad eleggere il nuovo presidente e i nuovi consiglieri. Non proprio una riunione per scambiarsi gli auguri natalizi, insomma. Quindi, a meno che uno non abbia il dono dell'ubiquità, sarà praticamente impossibile partecipare a entrambi gli appuntamenti.
Ora non sarà un problema in sè gravissimo, ma appare come l'ennesima testimonianza di miopia istituzionale del calcio italiano. Scegliere un'altra data sarebbe stata la soluzione più semplice per permettere a presidenti e amministratori delegati dei top club di rappresentare al meglio le proprie società in tutte le sedi.
Ma pare – almeno questo sostengono i soliti malpensanti additatori dell'italico e onnipresente conflitto/raddoppio di interessi - che le affollatissime agende di alcuni manager del calcio tricolore abbiano determinato l'infelice concomitanza. Il 17 dicembre, tanto per dire, è in programma l'assemblea della Lega Pro che dovrà scegliere la nuova guida e tutti i presidenti dei club della vecchia serie C (anche chi è "pluriproprietario") intendono giustamente tutelare i propri investimenti. Il 18 dicembre è convocato, invece, il consiglio di amministrazione di una delle principali banche della Penisola, mentre il 19 scendono in campo per gli ottavi di Coppa Italia, Lazio, Siena, Napoli, Bologna, Udinese e Fiorentina e non si può certo mischiare il calcio giocato con la politica calcistica. Questo è quel che sostengono i malpensanti, appunto.
Ma tra il pensar bene e il pensar male c'è di mezzo il calendario e forse qualcuno poteva organizzare meglio le cose, evitando brutte figure a tutti.