È durata oltre sei ore l'autopsia su di Piermario Morosini, da parte del medico legale Cristian D'Ovidio. Un lavoro lungo e complesso, come riferiscono fonti interne all'ospedale di Pescara. Sulle cause della morte di Morosini, l'attenzione dei medici sarebbe concentrata sull'accertamento di difetti cardiaci come alterazioni strutturali dell'organo e su difetti genetici che coinvolgono la
conduzione elettrica del cuore. Secondo la prima dichiarazione del medico legale, sarebbero esclusi aneurisma e infarto.
Ora saranno necessari ulteriori approfondimenti anche di carattere tossicologico e analisi del Dna. L'ipotesi principale è quella che sia insorta una fibrillazione ventricolare del cuore che avrebbe di fatto impedito la normale la funzione di pompa per poi arrivare all'arresto cardiaco. Tale aritmia potrebbe essere stata determinata appunto da un'anomalia di origine genetica. Tra l'altro, non
sfugge all'attenzione dei medici una storia di familiarità per le malattie di cuore: il padre del giocatore sarebbe morto per una malattia cardiaca. Secondo gli esperti sono molte le malattie che riguardano la conduzione cardiaca alcune delle quali legate a difetti genetici (gli esperti le chiamano canalopatie, sindrome del Qt lungo e breve, Wolf Parkinson White, sindrome di Brugada).
I successivi esami del Dna che dovrebbero essere effettuati all'università Cattolica di Roma, potrebbero mettere inoltre in evidenza se l'arresto cardiaco era o non era riattivabile. Non è escluso che le successive indagini si interroghino ancora sulla tempestività dei soccorsi e sull'uso del defibrillatore.
La salma ricomposta sarà riconsegnata ai familiari per essere portata domani nella camera ardente a Livorno, come confermato dal dg del Livorno, Giovanni Gardini. I funerali si terranno probabilmente giovedì a Bergamo.