«Le risorse dell'Inter stanno nel settore giovanile e questo, in un'epoca di Fair-Play finanziario, è molto importante». Con queste parole l'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, al suo
ingresso in lega calcio commenta il successo della formazione primavera nerazzurra che battendo 5-4 ai rigori l'Ajax si è aggiudicata la prima edizione della Next Generation Series, la Champions under 19.
Perdite per 665 milioni in cinque anni. Il grande errore della gestione interista, non aver ceduto i gioielli (Milito, Maicon, ecc.) dopo il Triplete, è stato pagato caro, con due stagioni di mercato praticamente bloccato. Il presidente Massimo Moratti, però, in questi ultimi anni ha avuto la lungimiranza di puntare sui giovani. Una scelta e una necessità. Tra il 2007 e il 2011 i bilanci del club hanno fatto segnare un defict di 665 milioni (-87 nel 2011, -70 nel 2010, -154 nel 2009, -148 nel 2008 e -206 nel 2007). Complice il fair play finanziario (che permetterà ricapitalizzazioni non superiori a 45 milioni in un triennio), dunque, rinunciare all'acquisto di giocatori già affermati e avviare una riduzione del monte ingaggi sono diventati un obbligo.
La svolta e la rivoluzione under 20. La strategia di ringiovanire la rosa dovrà fare i conti con gli onerosi contratti dei big, alcuni dei quali sono ancora molto lunghi. Ma la vittoria della Champions under 19 alla presenza dello stesso Moratti rappresenta anche plasticamente l'avvio della "rivoluzione" interista. Augurandosi che i tifosi abbiamo la pazienza di seguire la squadra in questa fase di rifondazione economico/sportiva.