La diagnosi sui mali del calcio tricolore quando si parla di conti e fatturati, sono abbastanza note: teledipendenza, stadi obsoleti e non di proprietà, marketing e merchandising spesso involuti, eccetera.
Le cure, con la Lega impantanata nelle proprie beghe e nelle gelosie fra presidenti, stentano invece a individuarsi. Ecco allora che qualche cifra sullo stallo, quando non sul decremento, dei ricavi che affligge da troppi anni i bilanci delle big può aiutare a capire la reale entità dei problemi.
Milan. Il Milan di Berlusconi e Galliani è stato certamente l'esempio più virtuoso. Non solo perchè è tuttora il club italiano con il maggior fatturato (235 milioni nel 2011), ma anche perchè è stata la squadra che, negli ultimi dieci anni, ha conteso al Barcellona il primato il Champions (due vittorie per i rossoneri e una finale persa, quella sciuagurata contro il Liverpool, contro le tre Coppe portate a casa dai Blaugrana). Tuttavia, nello stesso arco temporale, mentre il fatturato del Barcellona è cresciuto da 120 a 450 milioni, quello rossonero è passato da 142 a 235 milioni. D'accordo, la Spagna fino a qualche mese fa aveva un'aliquota agevolata (al 25%) che le permetteva di attirare i campioni, ha una normativa sull'azionariato diffuso che favorisce i club e Barca e Real sfruttano appieno la possibilità di vendere individualmente i diritti tv. Ma resta il fatto che gli incassi del Milan hanno avuto un picco massimo (nel 2010) di 244 milioni e che oggi appare quasi impossibile tenere il passo delle big europee.
Inter. La società di Massimo Moratti incassava 109 milioni nel 2010, nel 2005 il fatturato era a 177 milioni, nel 2010, anno del triplete, ha raggiunto la vetta di 225 milioni, mentre nel 2011 si è assestato a 211. I nerazzurri sono all'ottovo posto della classifica europea formulta da Deloitte.
Juventus. La Juventus fatturava 140 milioni nel 2000, 229 nel 2005, 205 milioni nel 2010 e 154 lo scorso anno. In attesa degli incassi collegati allo stadio di proprietà entrato in funzione da questa stagione, sui conti juventini ha pesato soprattutto l'assenza dalla Champions, dovuta alla ricostruzione della squadra post-Calciopoli.
Roma. Anche per i giallorossi la fase peggiore, finanziariamente parlando, sembra alle spalle. I fatturati negli ultimi dieci anni sono cresciuti dai 101 milioni del 2000, ai 132 del 2005, ai 144 del 2011. Un incremento modesto nell'ottica del panorama internazionale e insufficiente a issare la Roma ai vertici del calcio europeo. Un target a cui la nuova proprietà a stelle e strisce non potrà però rinunciare.