Le linee guida sono state tracciate, ma per conoscere quanto ogni federazione guadagnerà o perderà con i nuovi criteri di assegnazione dei contributi del Coni bisognerà attendere ancora. “I numeri nessuno li conosce, ma oggi è stata messa in chiaro la filosofia improntata su criteri oggettivi come la meritocrazia, la trasparenza e altre valutazioni non interpretabili”, ha spiegato il presidente del Comitato Olimpico, Giovanni Malagò, al termine della tredicesima e decisiva riunione della Commissione Contributi e Accorpamenti presieduta da Luciano Buonfiglio. “La commissione – ha aggiunto – ha lavorato con forte senso di non personalismo. Io ho completamente recepito i lavori. Questo documento verrà reso noto a un incontro informale con i presidenti di federazione che faremo il 6 maggio pomeriggio. La Giunta dovrà deliberarlo e dovrà essere poi ratificato dal Consiglio Nazionale. Noi dopo l’estate saremo pronti. Ma è impossibile sapere cosa succederà a ciascuna federazione. Un soggetto terzo che deve essere individuato dovrà estrapolare questi numeri”.
Dopo Pasqua incontrerà invece il premier Matteo Renzi per scongiurare la riduzione dei 411 milioni destinati dallo Stato allo sport. “Non vivo sulle nuvole – ha detto Malagò – ma nel nostro mondo abbiamo avuto già molti tagli e farò di tutto per evitare che avvenga”. Sarà da vedere poi se la Federcalcio manterrà i 62 milioni e 541 mila euro che incassa ogni anno. “Io non ho nulla contro il calcio – ribadisce il presidente -, ma non trovo giusto che abbia regole di ingaggio diverse. Sarà come le altre federazioni e sulla base di questi criteri potrà avere più o meno o il suo contributo restare inalterato. Criteri come la visibilità (inciderà per il 15%), il numero di tesserati e società, sono tutti parametri in cui il calcio non ha confronti e possono fargli piacere”. Ma a pesare, ad esempio, saranno anche i risultati olimpici e i campionati del mondo, anche a livello juniores (chi non ha i mondiali indicherà un maxi-evento sul quale valutare la performance). La Giunta disporrà comunque di un “margine discrezionale di manovra del 10%” per garantire il funzionamento di tutte le federazioni. “Faccio i complimenti al nostro mondo – ha concluso Malagò – ha dato il segnale, assieme al lavoro delle altre quattro commissioni, che rimboccandosi le maniche si è disposti a cambiare”.