Calcio, tv e soldi, tanti soldi. Tutto questo è al centro di un risiko globale che potrebbe cambiare il panorama mondiale delle emittenti televisive, con una sfida all’impero Fox-Sky di Ruperth Murdoch lanciata dai colossi Al Jazeera, Vivendi e Mediaset che partita dalla Francia, passa per l’Italia e punta dritto verso la Spagna.
L’accordo con Infront. Alla vigilia dell’assemblea della Lega di Serie A di lunedì in cui si dovrà ratificare l’accordo con l’advisor Infront e in vista dell’apertura dell’asta (a metà maggio) si infiamma perciò la battaglia sui diritti tv per il triennio 2015-18. Una battaglia tra i due players del mercato nazionale, Sky e Mediaset Premium, che potrebbe portare più soldi nelle casse dei club, come già accaduto per gli ultimi contratti stipulati in Premier, Bundesliga e Ligue 1, ma che rischia di avere una valenza ben più ampia. Lo scorso dicembre l’assemblea di Lega ha approvato la proposta Infront che prevede sostanzialmente 980 milioni di media come garanzia di risultato per i primi tre anni e un miliardo per i secondi tre anni. Per il periodo 2015/2021, dunque, Infront ha “assicurato” 5.940 milioni di euro. Una soluzione di compromesso in definitiva fra i 5,4 miliardi proposti inizialmente da Infront e i 6,9 miliardi oggetto della controproposta avanzata dalla Lega. Il rinnovo automatico del mandato a Infront per il periodo 2018/2021 scatterà con il raggiungimento di incassi pari a un miliardo e 40 milioni a stagione nel primo triennio.
La situazione attuale. Sky detiene il pacchetto principale della Serie A potendo trasmettere tutti i match a fronte di un esborso stagionale (in particolare per il triennio 2012/15) di circa 560 milioni. Mediaset, invece, ha in portafoglio un pacchetto che permette di trasmettere gli incontri di 12 club (inclusi quelli con il maggiore appeal in termini di audience, Juventus, Milan e Inter) per circa 280 milioni. Per quanto riguarda le manifestazioni europee Sky fino alla stagione 2014/15 trasmetterà in esclusiva le partite della Champions e dell’Europa league per 130 milioni a stagione, mentre Mediaset Premium per 30 milioni potrà mandare in onda la migliore partita della Champions del mercoledì.
La mossa “europea” di Mediaset. Finora, quindi, Mediaset Premium (che opera sul digitale terrestre ed ha un fatturato annuale intorno ai 550 milioni) ha giocato di rimessa rispetto a Sky (che opera sulla piattaforma satellitare ed ha un fatturato di 2,9 miliardi). Tuttavia, il panorama sta mutando. A febbraio Mediaset ha “sparigliato” vincendo la “gara” per i match in diretta e gli highlights di Champions League per il triennio 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018 con un’offerta di circa 230 milioni a stagione, per un ammontare di poco inferiore ai 700 milioni. Un’offerta che ha di gran lunga superato il valore dei contratti precedenti: nel triennio 2010-12 la Champions valeva per le tv italiane 97 milioni a stagione, mentre l’accordo 2012-15 vale circa 160 milioni a stagione (130 versati da Sky e 30 da Mediaset). Sky per il triennio 2015/18 si è invece aggiudicata l’Europa league. L’acquisizione è stata letta da molti osservatori come una mossa per poter eventualmente trattare con Sky da una posizione più solida per un accordo complessivo comprendente i diritti della A.
La posizione di Sky. Per i quali la tv della galassia Murdoch ha confermato in questi mesi l’interesse, non nascondendo però la preferenza per una diversa e più incisiva formulazione delle esclusive tra pacchetti di match e piattaforme. Alcune settimane fa poi Sky ha siglato un’alleanza strategica con Telecom Italia che consentirà ai clienti di Telecom di poter accedere all’intera offerta televisiva di Sky attraverso le reti ultrabroadband con un decoder realizzato per la Tv via Internet.
Al Jazeera e Canal Plus. A rinforzare la posizione di Mediaset Premium, però, come è emerso nelle ultime ore potrebbero arrivare a breve nuovi soci “forti”. Al Jazeera e Canal Plus, infatti, hanno confermato, dopo mesi di indiscrezioni, di essere in trattative per acquistare una quota di Premium e di aver firmato un memorandum of understanding (presto partirà la due diligence). Dopo la vendita-lampo di una quota della controllata Ei Towers, perciò, la pay-tv di Mediaset potrebbe aprirsi al duo Al Thani, l’emiro del Qatar, e Vivendi, il colosso dei media proprietario di Canal Plus. Questa alleanza naturalmente determinerebbe un diverso rapporto di forza con Sky in vista dell’asta sulla serie A.
Il mercato europeo. Le due emittenti (in realtà il canale sportivo beIN Sports di Al Thani) si sono di fatto spartito il mercato dei diritti tv in Francia e potrebbero in questo modo entrare nel mercato italiano e puntare a quello spagnolo dove Mediaset Espana possiede il 22% nella pay tv spagnola Digital Plus, controllata al 54% da Prisa e partecipato al 22% da Telefonica. Le quote delle società italiana e spagnola di Mediaset saranno conferite in una newco (Mediaset assieme a Telefonica ha un’opzione sulla quota di Prisa) destinata a quanto pare a giocare un ruolo sempre più centrale nel mercato europeo dei diritti tv sportivi. Alla nuova società potrebbe essere, infatti, interessati anche gli eventuali partner Vivendi e Al Jazeera.