L’Espanyol, squadra militante nella Liga spagnola, ha ufficializzato l’accordo con Power8 per la cessione dei naming rights dello stadio “Cornellà-El Prat”, che prenderà dunque il nome della azienda di gaming technology a partire dalla prossima stagione. L’accordo si allargherà ad una serie di attività commerciali all’interno dello stesso impianto, tra i più moderni d’Europa, inaugurato nel 2009 e casa del club di Barcellona dopo 12 anni di militanza all’Olimpico di Montjuic.
35 milioni in 7 anni per i catalani. L’accordo con Power8 è stato siglato sulla base di 35 milioni di euro per le prossime sette stagioni, ma le cifre possono essere rinegoziate da entrambe le parti e si può recedere già a partire dal terzo anno. Il club di Barcellona da circa cinque anni, ovvero dalla inaugurazione del nuovo stadio, era alla ricerca di un partner per lo sviluppo dell’impianto. Joan Collet, presidente dell’Espanyol, ha mostrato la propria soddisfazione per l’accordo: “Siamo contenti ed orgogliosi per l’accordo conseguito, come non potrebbe essere altrimenti avendo siglato un accordo di lunga durata con un’azienda leader nel suo settore“.
Power8 entra anche nella Liga. Con questo accordo, Power8 consolida la propria posizione all’interno del mondo del calcio. La società cinese è infatti sponsor anche del Fulham e dell’Everton, squadre militanti nella Championship e nella Premier League inglese. Si tratta dunque del primo contratto con una squadra spagnola, oltre che del primo contratto di acquisto dei naming rights di un impianto sportivo, da parte dell’azienda asiatica.
Ossigeno per le casse dell’Espanyol. La firma di questo accordo rappresenta un’enorme boccata d’ossigeno per l’Espanyol, in crisi economica come gran parte delle squadre della Liga spagnola. Con i 35 milioni garantiti dalla cessione dei naming rights a Power8, infatti, il club catalano potrà coprire un quarto dei suoi debiti netti (142 milioni di euro complessivi, stando a quanto trapelato dall’ultima assemblea degli azionisti). Una mossa che però non risolve in pieno i problemi della società biancazzurra: resta infatti da rinegoziare il debito con Hacienda, l’Agenzia delle Entrate spagnola.