Il Tribunal Superior de Justicia di Madrid ha provvisoriamente fermato le modifiche al piano regolatore della capitale spagnola che prevedeva anche l’espansione dello stadio Santiago Bernabeu, casa del Real Madrid. La decisione del giudice, fatta a scopo precauzionale, bloccherà oltre ai lavori per lo stadio anche la costruzione di un centro commerciale nell’area. È stata dunque accolta la richiesta dell’associazione ecologista AEDENAT, che aveva sollecitato il veto da parte della giustizia spagnola.
La decisione è stata presa dopo che i magistrati erano venuti a conoscenza dell’inizio di un procedimento da parte della Commissione Europea riguardo ad un possibile aiuto statale al Real Madrid per questa operazione. Il TSJM ha perciò considerato il procedimento dell’UE tale da adottare le misure cautelari già citate, ovvero il blocco preventivo dei progetti di espansione dell’impianto madrileno.
Nel 1996 il Real Madrid sottoscrisse un accordo con l’amministrazione pubblica madrilena secondo cui il club cedeva un terreno situato nella zona della Ciudad Deportiva, in cambio della consegna di altri terreni. Per autorizzare l’ampliamento del Bernabeu, il Comune di Madrid ha approvato nel novembre 2011 una modifica al Plan General de Urbanismo: queste modifiche, fondamentali per il progetto del Real Madrid, vengono progettate però in concomitanza con un’inchiesta della Commissione Europea su possibili aiuti illeciti da parte delle autorità locali.
Il Comune di Madrid ricorrerà in appello alla decisione del Tribunal Superior de Justicia di sospendere a scopo precauzionale i lavori allo stadio Santiago Bernabeu. “La causa del procedimento avviato dall’Unione Europea non ha nulla a che vedere con la modifica del piano regolatore”, assicurano le autorità madrilene. Dal TSJM risulta però una connessione diretta tra le investigazioni dell’UE e i lavori del Comune.