Il Palermo fa gola all’estero: dopo le incursioni di Zamparini in Libano e in Russia nel corso dell’ultimo anno, è la volta di una cordata proveniente dal Messico. Lo stesso club siciliano, che sta intraprendendo un nuovo corso improntato sull’efficienza e sulla sostenibilità, prendendo come modello il Borussia Dortmund, vuole rendersi ancor più appetibile a potenziali investitori stranieri. Un lavoro iniziato già quest’estate, col Palermo protagonista di un progetto di risanamento, e che potrebbe avere come prossimo passo l’arrivo di nuovi partner all’interno della società.
Incontro al Barbera per l’esordio in campionato. I primi segnali, in tal senso, sono già arrivati a fine agosto, quando una delegazione messicana ha assistito alla prima di campionato tra Palermo e Sampdoria allo stadio “Renzo Barbera”. Si tratta di rappresentanti di una società che opera sul campo della finanza, che ha manifestato interesse nei confronti del club di Zamparini (seppur senza avanzare proposte formali) lasciando però aperta la questione legata ad una possibile sponsorizzazione o alla possibilità di partecipare al progetto societario. Lo stesso presidente del Palermo ha finora parlato di possibili nuovi sponsor, ma potrebbe trattarsi soltanto di un passo verso l’ingresso in società. D’altronde, ad oggi, il Palermo è in trattative con diversi aspiranti partner, essendo una delle tre squadre della massima serie a non avere un main sponsor. Dalla dirigenza, a tal proposito, arrivano segnali positivi.
Altri gruppi oltre ai messicani. Di sicuro il club non chiude le porte a possibili nuovi investitori, come ammesso dall’amministratore delegato Andrea Cardinaletti: “Noi riceviamo costantemente proposte da parte di investitori internazionali che sono interessati al Palermo”, ha dichiarato il dirigente del club siciliano al Sole 24 Ore. “Ogni settimana ce n’è uno – aggiunge Cardinaletti – ma non possiamo stare dietro a chi si dichiara interessato in forma leggera”. Il riferimento, in questo caso, è proprio ai messicani. La loro presenza si è tradotta in una richiesta informale su possibili trattative, ma non si tratta degli unici interessati: “In ogni partita ci sono ospiti – prosegue Cardinaletti – gente che ci chiede se siamo interessati a parlare. Abbiamo raccolto quattro o cinque manifestazioni di interesse, tutte con aspiranti soci stranieri”. Il Palermo, infatti, oltre a fare gola ai messicani, ha avuto approcci anche con libanesi e russi, ma da parte di Cardinaletti arriva anche in questo caso una frenata: “Da quando sono a Palermo qualcuno si fa avanti, ma non si tratta di discorsi avanzati”.
Progetto Palermo: un modello di efficienza. Da parte del sodalizio siciliano resta dunque la disponibilità ad aprirsi a nuovi soci. Una possibilità prevista nel progetto a medio termine avviato dal club dopo la retrocessione in serie B e la pronta risalita: “Il progetto vero del Palermo – ribadisce Cardinaletti – è quello di costruire il proprio piano per i prossimi tre-cinque anni, sulla base della nostra capacità di sostenibilità. Vogliamo creare una società efficiente e competitiva sui risultati, sia dal punto di vista sportivo che da quello economico e organizzativo. Stiamo facendo questo lavoro senza tenere in considerazione tutti gli eventi incerti derivanti da ipotesi su possibili nuovi investimenti. Ciò non significa essere chiusi a queste eventualità, anzi. Abbiamo scelto di percorrere una strada verso un piano di efficientamento. Solo così possiamo essere appetibili ad investitori stranieri, ma soprattutto solo così potremo essere pienamente sostenibili”.