Venti milioni di taglio dei contributi per il calcio italiano. È questa la decisione presa dal Coni al termine della riunione informale del Consiglio Naizonale, alla quale ha preso parte anche Maurizio Beretta, vicepresidente vicario della Figc, che ha preferito non commentare. Motiva invece così la sua scelta il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Può sembrare paradossale, ma abbiamo fatto il massimo, tenendo presente da dove partivano. È emerso che il calcio avrebbe perso l’80% del contributo Coni, ho quindi ritenuto giusto creare una dinamica di atterraggio in questa vicenda tramite delle forchette che stabiliscono un minimo e un massimo per le federazioni, evitando così sperequazioni che avrebbero destabilizzato tutto il contesto”.
Alla Figc andrà dunque una cifra pari a circa 42,5 milioni di euro inoltre cinque milioni saranno recuperati attraverso movimenti legati al finanziamento dello Stato e alla mutualità. Non sarà però solo il calcio a “pagare” questa mannaia: il contributo dello Stato allo sport italiano, come emerge dalla bozza del budget 2015 del Coni, si ridurrà di 7,6 milioni di euro. Il budget, che sarà approvato quest’oggi dalla Giunta Nazionale e poi ratificato dal Consiglio Nazionale, subirà dunque una lieve sforbiciata rispetto all’anno precedente, con lo stato che darà al Coni 405.658.000 euro, l’1,84% in meno rispetto al 2014, quando il contributo è stato di 413.260.000.
Da questa somma, verranno detratti 129,5 milioni di euro, che saranno destinati alle varie federazioni per la parte sportiva. La Giunta Nazionale sarà chiamata inoltre a valutare la distribuzione di ulteriori 14,4 milioni. Sempre dal contributo statale, altri 7,5 milioni di euro costituiscono il PREU (Prelievo Erariale Unico), ovvero una sorta di accantonamento che non potrà essere utilizzato dal Coni. In base ai nuovi criteri di assegnazioni, cinque federazioni manterranno il contributo ricevuto quest’anno: 751.750 euro andranno alla Ficr (cronometristi), 301.670 euro alla Fmsi (medici sportivi), 1.312.604 euro all’Aeci (Aereo club), 1.123.435 euro all’ACI (Automobil club) e 970 mila euro al Cip (Comitato paralitico).