I 13.090 trasferimenti effettuati nelle finestre di calciomercato nell’anno 2014, tra sessione invernale ed estiva, hanno superato quota 3,5 miliardi di euro, segnando un nuovo record di spesa. È quanto risulta dal Global Transfer Market Report presentato da Fifa TMS, analisi sul mercato calcistico nell’anno da poco conclusosi, dalla quale l’Europa si conferma essere la principale area per affari legati al calciomercato. Il 58% dei movimenti di mercato infatti riguardano infatti club del Vecchio Continente.
Inghilterra e Spagna segnano due record per il 2014, risultando essere rispettivamente la nazione con la maggiore spesa e col maggior guadagno da operazioni di compravendita dei giocatori. Le squadre inglesi, coinvolte nel 28% del mercato mondiale, hanno speso in tutto circa un miliardo di euro. In Spagna, invece, sono entrati oltre 590 milioni. Sempre restando in Europa, la Francia si è ritrovata costretta a limitare le proprie spese a causa delle sanzioni inflitte al Paris Saint-Germain per il mancato rispetto dei regolamenti sul fair play finanziario.
In Italia si è svolto il 7,5% dei movimenti di mercato, con un calo notevole del monte trasferimenti complessivo, sceso a 269 milioni di euro. Un calo che sfiora il 40% rispetto al 2013, dato che simboleggia ancor di più la crisi attraversata dal calcio italiano nell’ultimo periodo. L’Italia è però al secondo posto tra le nazioni che hanno speso di più per gli intermediari, con 32 milioni di euro nel 2014. Tuttavia, anche in questo caso si tratta di una cifra in ribasso rispetto al 2013, quando le spese per gli intermediari ammontavano a 39 milioni di euro.
Il Brasile è stata la nazione più attiva sul mercato, con un record di 646 trasferimenti in entrata, e 689 in uscita. L’età media dei giocatori coinvolti in trasferimenti durante l’anno è stata di 25 anni e 6 mesi. L’età media dei giocatori arrivati in Italia è di 22 anni e 10 mesi, la più bassa tra quelle delle principali leghe europee. Circa 210 milioni di euro sono stati infine pagati dai club come commissioni per gli intermediari nel corso del 2014.