Per riassumere le convulse ore di una giornata, il 2 maggio, che resterà comunque epocale nella storia rossonera conviene partire dalla nota diffusa in serata dalla Fininvest mentre Bee Taechaubol in compagnia del suo entourage si avviava a Malpensa per ritornare in Thailandia.”L’incontro di Milano con Mr. Bee è stato positivo – si legge nel comunicato – Sono state discusse tematiche centrali per il futuro del club come, ad esempio, la valorizzazione e la commercializzazione del brand nei paesi asiatici, dove si può dare un forte e decisivo impulso per sviluppare i ricavi e reperire così quelle risorse finanziarie indispensabili per allestire un progetto tecnico e sportivo che riporti il club ai vertici del calcio italiano, europeo e mondiale”.
Fininvest definisce quella del broker thailandese, una “proposta di collaborazione”, riecheggiando le parole con cui Silvio Berlusconi in mattinata uscendo dal Park Hyatt Hotel di Milano, dopo un breve incontro con Bee Taechaubol, ha delineato la situazione: “E’ tutto in discussione, è possibile che possa mantenere il 51% del club. Ho trovato in mister Bee una persona assolutamente seria che ha rispettato tutti quelli che erano gli adempimenti tecnici che sono prodromici alla stesura degli accordi e del contratto”.
Berlusconi si è ripreso la scena, insomma, chiarendo che il Milan per lui è una questione di cuore e che è fondamentale “torni protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Abbiamo fatto questo incontro, ci siamo dati appuntamento tra un po’ di tempo per definire ogni aspetto, soprattutto per il futuro del Milan. La mia più grande preoccupazione è dare ai tifosi la garanzia che la nuova situazione possa portare a far sì che il futuro del Milan sia all’altezza del suo glorioso passato. Con mister Bee siamo diventati amici e pensiamo di poter fare buone cose continuando nel nostro rapporto”.
Dal canto suo,Taechaubol ha ringraziato Berlusconi per l’opportunità. Aggiungendo che “C’è ancora da lavorare e dei dettagli da sistemare ma speriamo di chiudere al più presto. Non posso parlare di cifre, ci sono diverse operazioni legali e finanziarie da preparare”.
Ed in effetti per predisporre l’operazione con il cambio di programma voluto da Berlusconi occorreranno alcune settimane. Gli uffici legali sono già al lavoro. In particolare lo studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners (sotto la direzione del Prof. Stefano Grilli, il partner specializzato in fiscalità internazionale che assiste Mister Bee).
Dovranno essere rivisti i contenuti dell’accordo rispetto all’offerta iniziale pari a 500 milioni per il 51% del Milan (il prezzo a cui si acquisterà la prima tranche del 49% sarà più basso di 25/30 milioni).
Le parti firmeranno poi un memorandum for understanding che puntualizzerà le tappe della vendita, del passaggio delle quote e le condizioni per il trasferimento della maggioranza. Ma l’accordo c’è già. A meno di un clamoroso dietrofront di qualcuno dei protagonisti.
Letta in controluce tutta la vicenda, anche in considerazione di quello che è accaduto nelle scorse settimane, gli eventi di ieri potrebbero anche essere interpretati diversamente e potrebbero contenere tre notizie: Silvio Berlusconi venderà il Milan alla cordata di investitori cinesi e degli emirati rappresentata da Bee Taechaubol; il club rossonero resterà temporaneamente al 51% di proprietà dell’attuale patron in vista del rilancio sportivo e soprattutto della quotazione in Borsa; a seguito dello sbarco di un Milan risanato sul listino di Hong Kong (o di un aumento di capitale ad hoc) si definirà l’assetto azionario definitivo che vedrà la maggioranza passare ai nuovi soci forti.
I finanziatori di Mister Bee sono Ads Securities, di Abu Dhabi, una società di brockeraggio finanziario che opera tra Europa, Medio Oriente e Asia, fondata da Mahmood Ebraheem Al Mahmood (che in passato ha guidato il team dedicato agli investimenti alternativi dell’Abu Dhabi Investment Authority dello sceicco Al Mansour, proprietario dal 2008 del Manchester City) e China Citic Bank, banca commerciale a vocazione internazionale controllata dalla China International Trust and Investment Corporation (CITIC), con un patrimonio di oltre 475 miliardi di dollari. Entrambe le istituzioni fanno capo al Governo cinese.
In ogni caso, la valutazione complessiva del Milan fatta da Mister Bee si aggira intorno ai 1.200 milioni. Da questa cifra vanno decurtati i 250 milioni circa di debiti finanziari certificati dal bilancio al 31 dicembre 2014, cui si aggiunge una perdita record di 91 milioni.
Al momento nella dirigenza rossonera non cambia nulla con gli ad Adriano Galliani e Barbara Berlusconi che continueranno a gestire le rispettive aree di competenza. La prossima estate tuttavia per i tifosi rossoneri ci sarà da divertirsi. I soldi in arrivo dall’Asia e soprattutto la collaborazione del Doyen Sport Investment rinsaldata dalla presenza ieri a Milano del presidente Nelio Lucas, permetterà una campagna acquisti con i fiocchi. Al netto delle formule legali attraverso cui la sinergia con Doyen potrà svilupparsi visto che il divieto formale delle Tpo (third party ownership), cioè la possibilità che un soggetto diverso da un club acquisti quote del cartellino di un giocatore, è scattato dal 1° maggio 2015 per volere della Fifa.
(Dal Sole 24 Ore del 3 maggio)