Il futuro del Parma, la cui decisione definitiva arriverà quest’oggi alle 14, non vedrà Giuseppe Corrado nelle vesti di nuovo proprietario. Il presidente di “The Space Cinema” ha infatti deciso di ritirarsi dalle trattative con i curatori fallimentari per la cessione del club. “La situazione debitoria complessiva emersa, relativa ai debiti ammessi allo stato passivo della Società, ma soprattutto quella relativa ai debiti in corso di maturazione, ai contenziosi di prossima definizione, nonché agli impegni contrattuali già sottoscritti con i calciatori per i prossimi anni, rendono impraticabile ogni percorso economico”, recita un comunicato stampa diffuso dalla cordata Magico Parma Spa. “La chiusura dell’operazione a queste condizioni – prosegue la nota – oltre che un azzardo sotto il profilo del rischio, avrebbe comportato un investimento di valore non realistico e soprattutto non programmabile che avrebbe distrutto ricchezza e non sarebbe stato propedeutico ad un sano e virtuoso progetto sportivo ed industriale”.
Chi osserva con attenzione a queste ultime frenetiche ore di speranza per il Parma è il Brescia, che potrebbe ritrovarsi in Serie B qualora il club ducale non dovesse trovare un nuovo proprietario entro la deadline di oggi pomeriggio alle ore 14. Ma da Brescia arriva anche un monito ad utilizzare “la stessa inflessibilità” da parte della Figc. È una richiesta espressa direttamente dall’ad Rinaldo Sagramola, che rappresenta il nuovo corso delle Rondinelle nel dopo-Corioni. “Il Brescia si sarebbe salvato direttamente, se non fosse stato per quel -6 maturato durate la gestione Corioni. Appena subentrati, noi abbiamo subito un -1 per un precedente ritardo di un mese nel pagamento di 59 mila euro. Abbiamo sanato le inadempienze e adesso chiediamo solo che le regole valgano per tutti. Altrimenti siamo pronti ad adire le vie legali”. A rassicurare Sagramola sono arrivate le dichiarazioni del presidente federale Carlo Tavecchio: “La Federazione assicura il totale rispetto delle regole – ha ammesso Tavecchio dal KickOff di Cesena – non ci sarà nessun favoritismo per nessuna società ai fini delle iscrizioni ai campionati”.
In Lega Pro è in bilico il futuro di Pisa, dove il sindaco Marco Filippeschi ha incontrato il presidente del club nerazzurro Carlo Battini, prendendo atto dell’ormai definitiva conclusione delle trattative per la cessione delle quote. Una situazione difficile, resa ancor più surreale dal prezzo di vendita della società: un euro, esattamente quanto il Parma quando passò da Kodra a Manenti. Battini ha chiesto al sindaco un aiuto fattivo per poter proseguire l’attività calcistica a Pisa, ma la società resta in vendita allo stesso prezzo, con la disponibilità da parte dell’attuale proprietà di mantenere una parte delle quote fino al 20%.
Restando in terza serie, chi sembra aver risolto i propri problemi è il Varese, passato dalla brevissima gestione Cassara a quella del 31enne libanese Alì Zeaiter, che sarà proprietario del 97% della società. Il suo arrivo, però, non servirà da solo a garantire solidità al club: entro agosto servono quattro milioni di euro per l’iscrizione al campionato di Lega Pro, intanto Zeaiter ha già promesso una pronta risalita in Serie B con l’intenzione di investire sul nuovo stadio. Promesse che a Varese non suonano affatto nuove, sin dai tempi della gestione Laurenza, che aveva rilevato le quote da Antonio Rosati. Di sicuro, Zeaiter ha già segnato un piccolo primato, essendo il primo proprietario di una squadra professionistica italiana ad aver acquistato la società da pregiudicato nel periodo in cui sta scontando la pena. L’imprenditore libanese ha infatti patteggiato una condanna a tre anni e sei mesi per una compravendita di auto con assegni falsi e per i prossimi due anni sarà affidato ai servizi sociali, con l’obbligo dei domiciliari dopo il tramonto.