Nuove accuse e nuovi procedimenti per quanto riguarda lo scandalo corruzione legato alla Fifa. Lo ha annunciato a Zurigo il ministro della giustizia statunitense Loretta Lynch, per la quale le indagini porteranno ad ulteriori accuse contro individui ed organismi dopo il blitz che nello scorso maggio ha portato all’arresto di quattordici persone tra alti dirigenti Fifa ed ex funzionari della federazione internazionale.
“La nostra indagine rimane attiva e si è allargata”, ha reso noto il ministro statunitense, che ha dato anche i giusti riconoscimenti alle autorità svizzere per la collaborazione nelle indagini: “Sulla base della loro cooperazione e delle nuove prove, possiamo anticipare che ci saranno ulteriori accuse contro individui e organismi. Il livello di collaborazione con i nostri partner internazionali nella lotta contro la corruzione nel calcio è aumentato solo a partire da maggio, ora partecipano anche le procure generali e le forze dell’ordine di altri paesi. Sono soddisfatta di vedere che la risposta a questo problema non si sia limitata ad un solo paese o un solo continente. Il problema della corruzione nel calcio è globale e noi resteremo vigili”.
Michel Lauber, procuratore generale svizzero, si sofferma a sua volta sull’inchiesta legata ai presunti casi di corruzione nell’assegnazione dei Mondiali del 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar, definendola “nemmeno a metà percorso”. Per quanto riguarda la prima ondata di arresti dello scorso maggio, la Lynch ha affermato che “tre imputati sono attualmente negli Stati Uniti e sono stati citati in giudizio dal tribunale federale di Brooklyn, mentre altri dieci sono in attesa di estradizione in Svizzera e in tre diversi paesi”.