Muro contro muro in Lega Pro. Da un lato l’Associazione calciatori proclama lo sciopero contro le nuove regole dell’età media per la prima di campionato , dall’altro lato la Lega è ferma nella sua posizione. “Per noi domenica si gioca. Chi non lo fa, ha partita persa”, ha annunciato Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro. ”L’Aic fa riferimento al rinvio della giornata di serie A, ma in questo caso la Figc non ha possibilità di intervento. Il presidente Abete ha fatto un gran lavoro, ma questo caso non è analogo al rinvio della prima di A. Allora si parlava di un accordo collettivo con tre attori, uno la federazione: qui sono investimenti di privati, in cui neanche la Lega può intervenire. La settimana scorsa era stato raggiunto un compromesso per cui l’età media si calcolava su 10 anziché 11 giocatori in campo, in modo da aumentare la discrezionalità dei club. Ma neanche questo è bastato” Ghirelli perciò ha sottolineato il carattere pretestuoso della posizione dell’Aic. “Sono molto dispiaciuto dalla posizione dell’Assocalciatori – ha spiegato -. Non c’è consapevolezza della crisi del calcio, che per anni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Per questo bisogna raffreddare i costi, e ogni campionato deve avere la sua peculiarità: la nostra sono i giovani”.
Il dg della Lega Pro ha poi sottolineato che le quote giovani ”devono ancora essere approvate dall’assemblea” e che su un totale di 39 milioni di contributi quelli legati all’età media sono pari appena a ”3 per la Prima divisione e 5 per la Seconda”. D’altro canto, ha concluso, ”si può far giocare anche una squadra di trentenni, ma allora si perde una parte di quella porzione di contributi, e nient’altro”.
Peraltro, osserva Ghirelli, “i club attendono i primi match per incassare al botteghino le risorse necessarie a pagare ingaggi e contributi. Se non lo faranno entro il 15 settembre la Covisoc farà le sue valutazioni e potranno arrivare penalizzazioni alle società”.