Deve essere riesaminata dagli organismi sportivi competenti la posizione del Novara Calcio, della Pro Vercelli 1892 e della Ternana (quest’ultima ha già disputato 5 partite in Serie C). Lo ha deciso il Tar del Lazio con tre distinte ordinanze cautelari accogliendo la “domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento”.
Le tre società hanno impugnato la decisione del Tribunale Federale Nazionale della Figc con la quale sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi proposti contro le delibere del Commissario Straordinario della Figc con le quali è stato previsto per il campionato di Serie B un numero di 19 squadre anziché di 22, modificando il preesistente format, con conseguente non integrazione dell’organico del campionato e
quindi il no al ripescaggio.
Il Tar ha ritenuto che “i provvedimenti gravati evidenziano sotto vari profili rilevanti aspetti di distonia rispetto alla primaria finalità di interesse pubblico alla regolazione e al controllo dell’ordinato svolgimento dei campionati e alla disciplina federale in materia”. E la modifica dei campionati “è stata assunta nell’ambito di una gestione commissariale” e “la riduzione dell’organico del campionato è stata operata nel mese di agosto, a pochi giorni dall’inizio dello stesso”, senza acquisire “il deliberato delle altre Leghe, che senz’altro
avrebbero dovuto essere coinvolte, in quanto la determinazione dell’organico del campionato di Serie B incide sugli interessi delle squadre del campionato inferiore interessate ad esservi ammesse”.
In relazione a tutte le argomentazioni svolte, il Tar ha ritenuto sussistere “il fumus boni juris sotto i dedotti profili dell’eccesso di potere e della violazione delle norme statutarie dell’ordinamento della Figc”, nonché che “la prosecuzione del campionato avviato sulla base delle modalità previste nei gravati provvedimenti, appare all’evidenza idonea ad arrecare un pregiudizio grave e irreparabile agli interessi
della ricorrente di entità difficilmente quantificabile, nelle more della decisione del merito del ricorso, anche tenuto conto della fase meramente iniziale in cui, allo stato, si trova il campionato”. L’effetto è: accoglimento della “domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento”. L’udienza di merito fissata il 26 marzo 2019.
Una nuova pronuncia che rischia di stravolgere completamente Serie B e C con conseguente annullamento di molti dei match disputati finora. “Eccesso di potere” e “violazione delle norme statutarie” della Figc: l’ordinanza emanata dal Tar del Lazio è durissima e sconfessa
sia la Lega di B che la Federcalcio dell’allora commissario straordinario Roberto Fabbricini sul blocco dei ripescaggi e il torneo cadetto a 19 squadre. Accolta dunque la “domanda di sospensione di tutti i provvedimenti impugnati, con conseguente obbligo, per le autorità competenti, di riesaminare gli stessi, sulla base della corretta applicazione del quadro normativo di riferimento”, avanzata dai
club che ambiscono al ripescaggio: Ternana (che ha già disputato 5 partite in Serie C), Pro Vercelli e Novara, ma della quale
potrebbero beneficiare anche Siena e Catania. Con l’aggiunta dell’Entella, che ancora gioca una gara a parte relativamente al caso delle plusvalenze del Cesena, caso che si deve discutere in Corte d’appello federale.
È la prima grana che si trova a dover dirimere il neo eletto presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, il quale però (all’epoca numero uno della Lega Pro) si era già espresso negativamente riguardo al blocco dei ripescaggi. Immediata la riunione d’urgenza a via Allegri, per capire con i legali federali la soluzione meno dannosa per scegliere i criteri di ripescaggio tra le sei pretendenti. La situazione è complessa e la nuova governance è stata costretta ad affrontarla suo malgrado. Si tratta di problematiche che meritano approfondimenti molto attenti, l’obiettivo è quello di salvaguardare da un lato la competizione sportiva di B e C ma anche l’intero calcio italiano e la stessa Figc. Al momento l’unica cosa certa è che la Federcalcio non ricorrerà al Consiglio di Stato, accettando così la sentenza e rimboccandosi
le maniche per capire la via migliore. O meglio, il male minore. Con un atto di autotutela la Figc potrebbe scegliere d’ufficio, ma deve prima stabilire i criteri di ripescaggio, la graduatoria e successivamente capire anche cosa fare dell’Entella. Servirà un’impresa diplomatica per evitare le richieste danni degli scontenti: “Eravamo statti buoni profeti, ora verificheremo chi dovrà risponderne”, tuona Cosimo Sibilia, vicepresidente Figc in pectore. L’effetto a cascata sulle due leghe coinvolte ha prodotto subito il rinvio delle gare di Serie C previste oggi. Nel frattempo la Lega di B ha convocato d’urgenza un’assemblea straordinaria domani a Milano.