Oltre trecento milioni di spesa per i procuratori: a tanto ammonta la cifra pagata dai club di Premier League nel 2018 agli agenti dei calciatori. Un record che porterà gli stessi club inglesi a ridiscutere le norme che regolano i compensi per i procuratori, alla ricerca di un modo per ridurre una spesa mai così pesante per le casse delle venti società della massima serie. Già a settembre la Fifa aveva annunciato di voler prendere in considerazione una proposta di riforma del sistema dei trasferimenti proprio per ridurre tali compensi. In totale, dalla Premier, nell’ultimo anno solare sono andati nelle tasche dei procuratori 303,7 milioni di euro.
Il Liverpool comanda la graduatoria con una spesa complessiva pari a 43,8 milioni di sterline (circa 51 milioni di euro) per un mercato che nell’ultimo anno solare ha portato alla corte di Klopp il portiere Alisson dalla Roma, Shaqiri dallo Stoke City, Keita dal RB Lipsia e Fabinho dal Monaco. Alle spalle dei Reds, il Chelsea con 26,85 milioni di sterline (31,3 milioni di euro) versati agli agenti per le ultime due sessioni di mercato. Dietro, le due di Manchester, la cui spesa cumulata è di poco superiore a quella sostenuta dal Liverpool: 24,1 milioni di sterline per il City (pari a 28,1 milioni di euro) e 20,8 milioni di sterline per lo United (circa 24,2 milioni di euro). Curioso il caso del Tottenham, che nel 2018 ha effettuato una sola acquisizione sul mercato, quella di Lucas Moura dal Paris Saint-Germain, ma per agenti e intermediari ha speso poco più di 11 milioni di sterline (circa 13 milioni di euro). Più dei londinesi hanno speso l’Everton (19,1 milioni di sterline), il West Ham (14,4 milioni di sterline), il Leicester (12,7 milioni di stelrine) e l’Arsenal (11,2 milioni di sterline). Ultimo, infine, il Cardiff, con “soli” 2,8 milioni di sterline spesi per i procuratori.