Nelle ultime ore arrivano due notizie dalla Germania che pongono un parziale e momentaneo freno ad alcune derive del calcio moderno. Da un lato, una parte dei club della Bundesliga ha detto di no (è la seconda volta in pochi anni) alla partnership con i fondi di investimento. Dall’altro lato, un tribunale tedesco ha di fatto sospeso l’applicazione della nuova normativa Fifa sugli agenti dei calciatori. Una normativa che persegue alcuni intenti lodevoli, come quello di limitare i compensi monstre ai procuratori, ma che contiene anche alcuni potenziali elementi di centralizzazione e controllo sull’attività degli agenti da parte dell’organo di governo del football tutt’altro che nitidi.
No ai fondi di investimento
Dopo mesi di analisi e trattative, i 36 club che compongono la Bundesliga e la Bundesliga 2 hanno votato no al piano diretto a garantire un investimento nel calcio tedesco di 2 miliardi di euro da parte di una società di private equity (i tre potenziali candidati erano Advent, Blackstone e CVC che ha già realizzato simili operazioni in Spagna e Francia e aveva tentato in passato anche in Italia). In cambio il fondo prescelto avrebbe ricevuto il 12,5% dei profitti realizzati da una newcvo controllata dalle Lega tedesca, “DFL MediaCo”, che avrebbe gestito e venduto i diritti di trasmissione televisiva della Bundesliga nell’arco di 20 anni. La mozione presentata il 24 maggio 2023 all’assemblea generale a Francoforte non è riuscita a ottenere la maggioranza dei due terzi (24 voti) richiesta nel voto segreto. Solo 20 club in effetti hanno votato a favore. Undici hanno votato contro, tra cui Colonia, Stoccarda e St. Pauli, meentre cinque si sono astenuti.
I sostenitori del progetto ritenevano necessario l’ingresso dei fondi per evitare il declino del campionato. La Bundesliga è molto indietro rispetto alla Premier League inglese, il cui attuale accordo sui diritti internazionali – 6,3 miliardi di euro tra il 2022 e il 2025 – fa impallidire quello della massima serie tedesca, che si attesta a 170 milioni di euro all’anno. Anche perchè rispetto ai club inglesi, quelli tedeschi sono limitati dalla cosiddetta regola 50+1 che impedisce di fatto l’acquisto da parte di fondi e investitori stranieri.
Il piano prevedeva che le risorse finanziarie ottenute fossero utilizzate per la digitalizzazione e una nuova piattaforma di contenuti online (40% ), per stadi, settori giovanili e altre infrastrutture (45%) e il 15% nell’acquisto di giocatori.
Il piano è stato osteggiato soprattutto dai tifosi oltre che da club come l’FC Cologne e il St. Pauli preoccupati dell’influenza di un potenziale investitore sul format delle competizione, sul palinsesto, con orari scomodi per il pubblico degli stati a vantaggio del pubblico straniero o televisivo.
Regolamento agenti sospeso
Dunque, il giudice del tribunale distrettuale di Dortmund ha stabilito che il nuovo regolamento Fifa, destinato a entrare integralmente in vigore dal 1° ottobre 2023, non venga applicato al calcio tedesco fino a quando la Corte di giustizia europea non si sarà pronunciata in merito. Ad aprile, infatti, un tribunale distrettuale di Magonza in Germania ha rimandato alla Corte Ue l’esame del regolamento in quanto conterrebbe misure in grado di restringere la concorrenza. C’è da dire che questa posizione si scontra con altre sentenze emesse ad esempio in Olanda dove, all’inizio di maggio, alcuni agenti hanno perso un’analoga causa contro le nuove regole della Fifa. Gli intermediari avevano sostenuto l’illegittimità della disciplina in quanto agenti e procuratori non sono membri della Fifa e non vi sarebbe alcuna base di diritto pubblico per la regolamentazione.
La Fifa, dal canto suo, ha fatto sapere con una nota che sta esaminando attentamente la sentenza: “In primo luogo, vale la pena notare che la sentenza è incoerente con precedenti decisioni giudiziarie in altri paesi europei e persino incoerente con precedenti decisioni nella stessa Germania (anche da parte delle corti d’appello)”. Il regolamento Fifa per gli agenti è attualmente in fase di valutazione da parte del tribunale arbitrale dello sport (CAS) di Losanna. “Entro la fine di luglio è attesa una sentenza sulla compatibilità con il diritto sostanziale dell’Ue.”
“La Fifa – si legge nella nota – considera le nuove regole una misura normativa ragionevole e proporzionata per aiutare a risolvere i fallimenti sistemici nel sistema di trasferimento dei giocatori, che sono stati universalmente riconosciuti da tutte le parti interessate del calcio e che sono stati accolti con favore anche dalle autorità politiche in Europa”.
Gli agenti hanno aspramente criticato le nuove regole, che hanno anche reintrodotto l’esame per diventare agenti. Ad aprile 2023, quasi la metà dei candidati che hanno sostenuto la prima prova non l’ha superata. Dei 3.800 che hanno sostenuto l’esame, solo 1.962 hanno ricevuto la licenza.