L’anno dello scudetto (e dei quarti di finale della Champions) è anche l’anno dei record economici per il Napoli di Aurelio De Laurentiis. In assoluto, il bilancio al 30 giugno 2023 appena depositato, offre numeri impressionanti: il fatturato complessivo sale a a 359 milioni contro i 176 dell’anno precedente, 183 milioni in più; dato che si traduce in un utile record di circa 80 milioni (superati i 66,6 milioni del la stagione 2016/17), rispetto al rosso di 52 milioni registrato al 30 giugno 2022; e soprattutto, viene certificato il miracolo sportivo della società partenopea che ha raggiunto traguardi sportivi storici tagliando il monte salari di circa 20 milioni.
Ovviamente i numeri vanno letti con attenzione per comprendere la “strutturalità” degli aumenti. Come si evince dai conti, la quota più consistente dei ricavi deriva dai diritti tv della Serie A pari a 78,7 milioni. I premi relativi alla partecipazione alla Champions League hanno assicurato 76,7 milioni. In particolare, questi ultimi dunque sono subordinati a un buon rendimento in campo europeo. Molto più significativi appaiono invece gli incrementi legati al botteghino in senso ampio, i cosiddetti ricavi da gara, saliti da 12 a 38 milioni (anche grazie al miglioramento dell’area hospitality nelle tribune) e all’area commerciale. I proventi di sponsor, commerciali e royalties sono aumentati da 37 a 58,6 milioni. Nell’ambito della “gestione diritti calciatori”, i ricavi hanno toccato quota 84, inclusi 80 milioni di plusvalenze
(da Kalidou Koulibaly al Chelsea per 41,9 milioni a Fabian Ruiz al PSG per 21,5 milioni).
Per quanto riguardo la voce delle uscite, nel complesso la macchina Napoli per il suo funzionamento è costata nell’anno dello scudetto quanto in quello precedente (242,5 milioni). I costi per salari e stipendi del personale tesserato sono calati di 20 milioni (da 125 a 105). Per i soli calciatori i compensi sono scesi da 110 a 90 milioni. Gli ammortamenti invece sono leggermente saliti: da 74 a 82,4 milioni.
Il Napoli ha in cassa in termini di liquidità la cifra record di 107,8 a 169 milioni (rispetto al 108 dello scorso anno), inclusi i 50 milioni di finanziamenti erogati da Unicredit e garantiti da SACE durante l’emergenza pandemia.
Il patrimonio netto al 30 giugno 2023 è positivo per 148 milioni, rispetto ai 68,8 milioni al 30 giugno 2022. I debiti lordi sono pari 264,4 milioni. I crediti ammontano a 111 milioni.