Il trend positivo della Juventus prosegue e, come prevedibile, il fatturato al 30 giugno 2017 segna un nuovo record in casa bianconera. Il club campione d’Italia è il primo a superare la soglia del mezzo miliardo di ricavi in Serie A: 562,7 milioni alla chiusura dell’esercizio 2016/17, il 45% in più rispetto al bilancio precedente, con un utile di 42,6 milioni di euro. I ricavi correnti, pari a 411,56 milioni di euro, sono in aumento di circa 70 milioni, ma le operazioni di mercato hanno spinto i bianconeri oltre la soglia dei cinquecento milioni. Un primato reso possibile grazie alle plusvalenze, pari a 139,8 milioni di euro: l’affare Pogba fa dunque da volano alla crescita della Juventus, che rimane in scia alle superpotenze europee in termini di ricavi.
Proprio sul fronte della gestione dei diritti dei calciatori, il club bianconero ha registrato la maggiore variazione nel giro di un anno. Circa 104,7 milioni in più di differenza dati dalle cessioni non solo di Pogba al Manchester United, ma anche di Pereyra al Watford e Zaza al West Ham, più l’esercizio della recompra da parte del Real Madrid per Morata. La fetta più importante del fatturato rimane però quella dei proventi radiotelevisivi e media, ancora in aumento nel giro di un anno: 232,8 milioni di euro, 37,9 in più rispetto a quelli messi a bilancio nel giugno 2016. Risposte positive anche dal pubblico dello Juventus Stadium, con ricavi dal botteghino pari a 57,8 milioni contro i 43,7 di un anno prima. In leggero aumento i ricavi da sponsor e pubblicità (74,7 milioni, 70 nel 2016) oltre che dalla vendita di prodotti e licenze (19,2 milioni, +5,7 nel giro di un anno).
Cifre che permettono alla Juventus di fronteggiare un aumento dei costi pari a oltre cento milioni di euro: dai 300,1 milioni del 2016 ai 400,7 milioni dell’esercizio chiuso poco meno di tre mesi fa. Pesa sempre la voce relativa al personale tesserato, ma nonostante l’asticella sia stata alzata a 235,3 milioni di euro, l’effettiva incidenza in termini percentuali è diminuita. Al termine della stagione 2015/16, i 197,7 milioni di costi per il personale rappresentavano il 65,9% dei costi operativi. Nell’ultimo esercizio, invece, tale voce racchiude solo il 58,7%. In leggero calo anche il rapporto tra costi per il personale e fatturato operativo: 57,2% al giugno 2017 contro il 57,9% del giugno 2016.
Per effetto dell’utile conseguito, della movimentazione della riserva da fair value su attività finanziarie e della riserva da utili/perdite attuariali, il patrimonio netto della Juventus è in aumento di circa 40,4 milioni ed è pari a 93,8 milioni di euro. L’indebitamento finanziario ammonta a 162,5 milioni, in ribasso rispetto ai 199,4 milioni del giugno 2016. Le previsioni per l’esercizio 2017/18, del quale già si possono ipotizzare un aumento dei ricavi da sponsor e pubblicità per effetto dell’accordo con Allianz per la cessione dei naming rights dello stadio, sono al momento quelle di una chiusura in perdita. Questo è quanto rapportato dal Consiglio di amministrazione, che ha approvato il progetto di bilancio 2017. L’approvazione da parte dell’Assemblea degli azionisti è prevista per il 24 ottobre, data della convocazione in sede. L’ancora di salvezza per scongiurare una chiusura in rosso, come sempre, è la Champions League: nella stagione 2016/17, grazie al cammino fino alla finale di Cardiff, i bianconeri si sono assicurati circa 110 milioni tra premi e market pool.