Sempre all’inseguimento, nonostante l’ennesimo record. Il Bayern si conferma la quarta società calcistica al mondo a superare i seicento milioni di fatturato annuo, ma al termine dell’esercizio 2017 è ancora dietro alle solite tre. Barcellona, Real Madrid e Manchester United mantengono un discreto margine di vantaggio nei confronti dei bavaresi, che pure hanno di che rammaricarsi per i risultati sul campo della passata stagione. Per Jan-Christian Dreesen, capo dell’area finanziaria del Bayern, “l’eliminazione ai quarti di Champions League e la mancata finale di DFB Cup sono costate circa 25 milioni di euro alla società”, cifra che avrebbe permesso al club di Monaco di agganciare il treno delle prime tre società al mondo per ricavi. Invece, pur segnando un nuovo primato, il fatturato dei campioni di Germania si ferma a 640,5 milioni di euro. Poco meno di quattordici milioni in più rispetto all’esercizio 2016, chiuso con un utile da trenta milioni, altro record superato al termine dell’ultima stagione: il risultato netto è positivo per 39,2 milioni, in aumento del 18,6% nel giro di un anno.
“Siamo un buon esempio per le nostre solide politiche finanziarie”, è il commento entusiasta di Karl Heinz Rummenigge, presidente della holding Bayern Munchen AG che dal 2002 è al comando delle operazioni nel club bavarese. “In quindici anni abbiamo quadruplicato il nostro fatturato iniziale di 162,7 milioni – prosegue Rummenigge – e il numero dei nostri soci è triplicato. La nostra decisione di rendere l’area calcistica una società a responsabilità limitata non è stato un passo importante solo nella costruzione dello stadio, a dispetto delle preoccupazioni di alcuni, ma si è rivelata una mossa pioneristica”.