La querelle sull’asse Parma-Pechino prosegue a colpi di comunicati. Il primo, quello dei cinesi di Hope Group, rivendica gli investimenti fatti finora nel club ducale. Il secondo, diffuso dall’attuale azionista di riferimento (la cordata Nuovo Inizio), è un’accusa diretta a Jiang Lizhang e al gruppo che ha detenuto la maggioranza delle quote fino allo scorso 23 ottobre. Andiamo con ordine: poco meno di un mese fa, gli azionisti che hanno rifondato il Parma dopo il fallimento del 2015 hanno annunciato di essere tornati in controllo del 60% del pacchetto azionario, lasciando a Lizhang il 30%, mentre il 10% resta in mano alla rappresentativa dell’azionariato popolare. Questo perché, stando a quanto dichiarato da Marco Ferrari, ex vicepresidente della società, “probabilmente a causa delle politiche estere cinesi ci sono stati dei problemi e abbiamo preso atto di trovarci di fronte ad uno scenario diverso rispetto alle premesse iniziali”.
Una versione che non va giù a Lizhang e al gruppo Hope, divenuto così solo azionista di minoranza: “L’amore per il Parma è stato dimostrato in questi ultimi anni grazie alle numerose iniezioni di denaro nel club e allo spiegamento di una gestione altamente capace da parte di Hope Group per prendere il Parma Calcio a cui appartiene. Questo impegno finanziario e personale è stato determinante per portare il club in un meraviglioso viaggio dalla serie C alla serie A. Jiang Lizhang e Hope Group ritengono che il loro lavoro al Parma Calcio non sia terminato, perché vorremmo vedere il club pienamente consolidato in Serie A e competere per obiettivi più ambiziosi che rimanere nella massima divisione italiana offrendo ai nostri fan un’esperienza avvincente”. Questo quanto si legge nel comunicato diffuso da Hope Group, nel quale Lizhang “considera i recenti cambiamenti nella partecipazione azionaria, nella presidenza e nella gestione del Parma Calcio 1913 non validi e non coerenti con il principio di buona fede. Di conseguenza, Hope Group, Link International e Jiang Lizhang stanno per avviare azioni legali per riprendere il controllo del Parma Calcio”.
Parole a cui Nuovo Inizio, attuale azionista di riferimento del Parma (che nel frattempo ha nominato come nuovo presidente Pietro Pizzarotti), ha replicato duramente: “Il riacquisto della maggioranza di Parma Calcio 1913 da parte di Nuovo Inizio S.r.l. è stato totalmente legittimo e diretta conseguenza – come ben conosciuto dalla stessa controparte – delle multiple, gravissime e conclamate inadempienze del socio Link International, che nei mesi scorsi ha dato reiterata e palese prova di non adeguatezza nel ricoprire il ruolo di azionista di maggioranza del Parma Calcio 1913, mettendo a serio rischio la stessa continuità aziendale”. Non solo, perché Nuovo Inizio e il gruppo dell’azionariato popolare “hanno depositato alla Camera Arbitrale di Milano domanda di risoluzione dei patti parasociali e richiesta di risarcimento danni a fronte delle gravi inadempienze di Link International”. Un altro capitolo nebuloso sugli investimenti cinesi nel calcio italiano.