Il Palermo, al centro di un’operazione per il passaggio del 100% delle quote ad Arkus Network, è stato deferito a Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare per una serie di presunte irregolarità gestionali. Il procuratore federale ed il procuratore federale aggiunto, esaminati gli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, hanno deferito Zamparini, l’ex presidente Giammarva, l’ex presidente del collegio sindacale Anastasio Morosi e la società per responsabilità oggettiva e diretta. Le presunte irregolarità contestate dalla Procura Federale riguardano, ancora una volta, le operazioni di cessione del marchio e della controllata a cui era stato conferito (Mepal), ora rientrata sotto il controllo del Palermo dopo essere stata ceduta alla holding lussemburghese Alyssa, facente riferimento a Zamparini. Le violazioni, secondo la Procura Federale, sarebbero legate a quattro bilanci e sarebbero state commesse «al fine di ottenere la ammissione al campionato di serie A 2015/2016 e 2016/2017; e al fine di ottenere la ammissione al campionato di Serie B 2017/2018».
Nel 2014 «nella voce dello stato patrimoniale “Partecipazioni in imprese controllate” – si legge nel deferimento – riportavano (Zamparini e Morosi, ndr) un valore della partecipazione in MEPAL s.r.l. di 18.053.664,00 euro, a fronte di un valore effettivo di 12.509.000,00 euro, con una differenza pari dunque a 5.544.644,00 euro; iscrivevano nello stato patrimoniale una “riserva straordinaria” da conferimento pari a 25.150.190,71 euro, sopravvalutata per 5.544.644,00 euro; così riportando un patrimonio netto della società pari a 10.966.847,00 euro, superiore di 5.544.644,00 rispetto a quello reale».
Nel 2015, «nella voce dello stato patrimoniale “Partecipazioni in imprese controllate”, riportavano un valore della partecipazione nella MEPAL s.r.l. pari a 18.053.664,00 euro a fronte di un valore effettivo di 14.156.000,00 euro, con una differenza pari dunque a 3.897.664,00 euro» e «iscrivevano nello stato patrimoniale “crediti per imposte anticipate” per un valore pari a 5.500.000,00 euro, in violazione del principio contabile OIC 25, stante l’impossibilità di ipotizzare futuri redditi imponibili idonei a recuperare le imposte anticipate e, al fine di giustificare tale iscrizione, nella Nota Integrativa al bilancio dichiaravano falsamente che “la società ha calcolato le imposte anticipate di euro 5.500.000 sulle perdite pregresse. Le attività per imposte anticipate sono state rilevate poiché esiste la ragionevole certezza dell’esistenza negli esercizi futuri di un reddito imponibile. (…) Sulla base dei redditi imponibili previsti nei prossimi esercizi la società considera prudente non procedere all’iscrizione di ulteriori crediti per imposte anticipate”. così riportando un patrimonio netto pari a euro 10.966.847,00 superiore di 9.937.664,00 euro rispetto a quello reale, pari a soli 135.712,00 euro».
Nel 2016 «comprendevano, alla voce “crediti verso altri” dello stato patrimoniale, un credito inesistente pari a 40.000.000,00 euro asseritamente vantato nei confronti della ALYSSA s.a. (società, con sede a Lussemburgo, priva di patrimonio e apparentemente amministrata da soggetti stranieri ma di fatto riconducibile a Maurizio Zamparini), quale prezzo della vendita delle quote di partecipazione nella società MEPAL s.r.l., come da contratto del 30.6.2016 e, in ogni caso, indicava un credito non corrispondente all’effettivo valore delle quote cedute, pari ad euro 14.156.000,00; iscrivevano nello stato patrimoniale “crediti per imposte anticipate” per un valore pari a 5.500.000,00 euro in violazione del principio contabile OIC 25, stante l’impossibilità di ipotizzare futuri redditi imponibili idonei a recuperare le imposte anticipate e, al fine di giustificare tale iscrizione, nella Nota Integrativa al bilancio dichiaravano falsamente che “le attività per imposte anticipate sono state comunque mantenute perché esiste la ragionevole certezza dell’esistenza negli esercizi futuri di un reddito imponibile”; iscrivevano nello stato patrimoniale “crediti tributari” per un valore pari a 3.063.115,00 euro, inesistenti; così riportando nel bilancio un patrimonio netto positivo pari a 11.659.475,00 euro, a fronte di un patrimonio netto reale negativo pari a 36.328.492,00 euro».
Nel 2017, «ricomprendevano, alla voce “crediti verso altri” dello stato patrimoniale, un credito inesistente pari a 40.000.000,00 euro asseritamente vantato nei confronti della lussemburghese ALYSSA s.a., quale prezzo della vendita delle quote di partecipazione nella società MEPAL s.r.l., come da contratto di cessione del 30.6.2016 e, in ogni caso, indicava un credito non corrispondente all’effettivo valore delle quote cedute, pari ad euro 14.156.000,00; nella Nota Integrativa al bilancio dichiaravano che il credito di Euro 40.000.000 verso Alyssa SA per la cessione dello controllata Mepal s.r.l, avvenuta in dota 30/06/2016 il cui incasso, inizialmente previsto in 3 rote, è stato rideterminato in 2 tranches di pari importo, la prima entro il 31/05/2018 e la seconda entro il 30/06/2019. A fronte di tale credito, la società GASDA SpA, che detiene una partecipazione nella società U.S. Città di Palermo S.p.A. e in Alyssa SA, ha rilasciato una fideiussione rendendosi irrevocabilmente garante direttamente e a prima richiesta per l’esatto e puntuale adempimento degli obblighi assunti da Alyssa SA; scrivevano nello stato patrimoniale crediti per “imposte anticipate” per un valore pari a 5.500.000,00 euro in violazione del principio contabile OIC 25, stante l’impossibilità di ipotizzare futuri redditi imponibili idonei a recuperare le imposte anticipate; così riportando nel bilancio un patrimonio netto positivo per 15.674.204,00 euro, a fronte di un patrimonio netto reale negativo per 35.527.849,00 euro».
Sempre per quanto riguarda i bilanci del 2016 e 2017, Zamparini e Morosi sono stati deferiti perché avrebbero comunicato alla Covisoc «fatti materiali non rispondenti al vero» sempre riguardo «all’effettiva consistenza del credito verso Alyssa e alle tempistiche dell’incasso». A questi deferimenti si aggiunge quello per l’ex presidente Giammarva, per l’approvazione dello Stato Patrimoniale in data 27 febbraio 2018 con dati che, sempre stando alla Procura Federale, non sarebbero «rispondenti al vero».