Il gran ballo delle esclusioni (e dei ripescaggi) è iniziato. La Covisoc ha dato i propri verdetti e non ci sono sorprese: in Serie B non supera le verifiche il Palermo, mentre Chievo e Trapani hanno raggiunto tutti i requisiti richiesti. In Serie C, dove già erano perse in partenza Albissola, Lucchese e Siracusa, arriva il semaforo rosso per Foggia e Arzachena. I club in questione hanno tempo fino alle 19 di lunedì per depositare un assegno da 15 mila euro in Figc e contestualmente presentare ricorso, dopodiché il 12 luglio sarà il Consiglio federale a decretare la loro sorte. Un’eventuale decisione avversa sarà impugnabile presso il Collegio di garanzia dello sport del Coni, ma intanto c’è chi già pregusta un ripescaggio: il Venezia ha presentato domanda di riammissione in B (con fideiussione da 800 mila euro), in Serie C si potrebbero liberare fino a sei posti.
Il caso Palermo, da giorni, agita la Serie B. Il 24 giugno, termine perentorio per presentare la domanda d’iscrizione, il club rosanero non ha depositato la fideiussione in Lega B. L’indomani, la proprietà rappresentata da Salvatore Tuttolomondo ha ammesso di essere ancora in attesa della garanzia, dopodiché ha denunciato il broker assoldato per stipulare un accordo con una società assicurativa bulgara, la Lev Ins. Successivamente, è stata resa nota una Pec inviata a Figc, Lega e Covisoc nella quale si dichiara di disporre di una “fideiussione in parola” con decorrenza al 25 giugno, ma nel contempo la proprietà ammette di non aver saldato né gli stipendi dei tesserati, né i cosiddetti debiti sportivi. Una forma di “autotutela” per la tentata truffa subita, dirà Tuttolomondo, ma la Covisoc non ha voluto sentire ragioni.
Una contestazione sviluppata in cinque pagine, quella spedita ieri sera dagli uffici dell’organo di controllo al Palermo, in cui vengono esaminati tutti i mancati adempimenti da parte della proprietà del club siciliano. Oltre a quelli già noti, ovvero l’omesso deposito della fideiussione e gli stipendi non pagati ai tesserati (con contributi e ritenute annessi), si aggiungono il mancato pagamento di una penale dovuta al tecnico De Zerbi, alla guida del Palermo nel 2016 con un contratto che prevedeva una clausola da 400 mila euro in caso di esonero, e il mancato ripianamento della carenza patrimoniale da 8,3 milioni di euro. Per bilanciare l’indicatore di patrimonializzazione, i regolamenti federali prevedono tre metodi: versamenti in conto futuro aumento di capitale, aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato e da effettuarsi esclusivamente in denaro, finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. Buona parte del ripianamento, stando a quanto contestato dalla Covisoc, sarebbe invece avvenuta tramite la compensazione di un credito da 5,8 milioni rilevato dalla società Group Itec Srl, della quale la stessa Covisoc dichiara di non avere prova alcuna né dell’esistenza, né dell’esigibilità. Da Banca Ifigest, inoltre, la Covisoc viene informata come le disposizioni di pagamento non siano state eseguite per carenza della provvista.
In Serie C, al momento, sono in cinque a fermarsi. Sicure assenti in tre: l’Albissola non ha trovato un impianto dove giocare il prossimo campionato, il Siracusa non ha presentato domanda di iscrizione e la Lucchese è stata dichiarata fallita per la terza volta in undici anni. A queste, la Covisoc ha aggiunto Foggia e Arzachena per mancato rispetto dei criteri economico-finanziari previsti. I pugliesi, in crisi da diverso tempo, erano stati messi in vendita a un euro dalla famiglia Sannella, ma nessuno ha salvato il club rossonero, che stando a quanto dichiarato dal sindaco foggiano avrebbe dovuto ricapitalizzare per circa 1,3 milioni di euro (saldando inoltre 5 milioni di debiti). Il Comune non ha perso tempo e già ieri ha pubblicato il bando per l’individuazione della nuova società da far ripartire in Serie D, intenzione già espressa anche dal sindaco di Palermo in attesa dell’esclusione definitiva.