La Francia segue la strada tracciata dall’Olanda. La Ligue 1 si ferma definitivamente a causa dell’emergenza Coronavirus e lo fa ufficializzando i verdetti della stagione 2019/20: Paris Saint-Germain campione di Francia, Olympique Marsiglia e Rennes in Champions con i parigini, Lilla in Europa League (con Nizza e Reims, se non dovessero disputarsi le finali delle due coppe nazionali) e le retrocessioni di Amiens e Tolosa in Ligue 2, per far posto a Lorient e Lens. Una decisione che ha scatenato l’ira del Lione e del suo presidente, Aulas, che ha già annunciato ricorso trovandosi fuori dalle competizioni europee, ma che ha portato anche alla reazione di Canal+ e BeIn Sport, titolari dei diritti tv per la stagione ormai conclusa: i 243 milioni attesi dai due broadcaster non arriveranno certo ora, col campionato sospeso.
Si allarga dunque il fronte delle nazioni europee che ha definitivamente interrotto i propri campionati calcistici di massima divisione. L’Eredivisie in Olanda ha annunciato lo stop dopo la decisione del primo ministro Rutte di vietare gli eventi pubblici di massa fino al primo settembre. A differenza di quanto avvenuto in Francia, però, il titolo non è stato assegnato e non si è attivato il meccanismo di promozioni e retrocessioni. Si avvia verso questa strada anche la Jupiler Pro League, in Belgio: il consiglio d’amministrazione della lega ha votato per la sospensione, ma si attende la ratifica da parte dell’assemblea dei soci, in programma lunedì. Resta in attesa la Scottish Premiership, unico torneo scozzese rimasto in bilico dopo la sospensione dei campionati dalla seconda alla quinta categoria.
Come per l’Italia, invece, non c’è ancora un piano definito per due delle restanti top five leagues. In Germania sarà necessario attendere almeno fino al 16 maggio, data in cui è stato rinviata la decisione della cancelliera Angela Merkel, inizialmente prevista per giovedì. Prima di quella data, dunque, è impossibile prevedere una ripresa della Bundesliga. I ministri dello sport dei sedici Lander hanno mostrato la loro disponibilità a far ripartire il calcio tedesco a porte chiuse. Si attendono novità anche in Inghilterra, per la Premier League, sebbene qui ci sia già un consenso espresso dal governo per far finire la stagione. Oggi dovrebbe essere reso noto il protocollo di sicurezza per la ripartenza.
Nel resto d’Europa, regna l’incertezza. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale sulla ripresa della Primeira Liga in Portogallo (si ipotizza tra fine maggio e inizio giugno a porte chiuse), mentre in Turchia si valuta l’opportunità di chiudere la stagione della Super Lig tornando in campo a fine giugno. A metà maggio è prevista la ripresa degli allenamenti in Polonia, ma ancora non c’è una data per la ripartenza dell’Ekstraklasa. In Russia il campionato è sospeso fino a fine maggio, mentre in Austria le attività potrebbero riprendere a metà maggio con la finale della Coppa Nazionale. In Svezia, Norvegia e Finlandia i campionati non sono nemmeno iniziati, mentre le Far Oer hanno preparato un protocollo per dare il via al campionato dal 9 maggio.