Con la sospensione dei campionati c’è chi ha deciso di non pagare gli stipendi ai propri tesserati, ma la Figc è stata chiara: nessuna eccezione, nonostante l’emergenza sanitaria. Ecco dunque che arrivano i primi deferimenti per i club che non hanno saldato gli emolumenti relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2020. Si tratta di Trapani, Catania e Siena, il primo militante in Serie B, le altre due in Lega Pro. Sono inoltre stati deferiti i dirigenti delle tre società: il presidente del Cda Pace e il consigliere delegato Pretti per il Trapani, Di Natale e Franco per il Catania, Durio per il Siena.
A seguito della segnalazione da parte della Covisoc, la Procura federale ha deferito il Trapani al Tribunale federale nazionale per non aver pagato entro il termine del 16 marzo scorso gli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per la mensilità di febbraio 2020, e comunque per non aver documentato alla Covisoc, entro lo stesso termine, l’avvenuto pagamento degli emolumenti sopra indicati. Ventitré dipendenti del club siciliano, questa settimana, hanno inviato una lettera al sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, per lamentare il mancato pagamento degli stipendi di tutto il 2020.
Catania e Siena, in Lega Pro, sono state invece deferito per non aver corrisposto, sempre entro il 16 marzo 2020, gli emolumenti relativi ai mesi di gennaio e febbraio, oltre a non aver documentato alla Covisoc l’avvenuto pagamento degli stessi. Le suddette mensilità, nel caso del Siena, sono state saldate con due mesi di ritardo, come annunciato dallo stesso club toscano con un comunicato pubblicato giovedì sul proprio sito ufficiale: “Come avevo annunciato nelle scorse settimane – afferma la presidente Anna Durio – ho dedicato ogni istante di questo periodo a cercare di riportare alla normalità questa situazione. Sto mettendo in campo tutte le mie energie e le mie possibilità per salvaguardare il futuro della società, nonostante le considerevoli difficoltà che la pandemia ha riversato sul mondo imprenditoriale”.
Diversa la situazione del Catania, che deve fare i conti con un’istanza di fallimento, oltre che con la messa in mora da parte dei giocatori. Alle dimissioni dell’ad Di Natale e del vicepresidente Scuderi è seguita l’offerta d’acquisto delle quote da parte della SiGi, società rappresentata da Fabio Pagliara (segretario generale della Fidal) che intende salvare il club dal fallimento per preservare la matricola. L’offerta presentata nel giorno dell’udienza fallimentare è di un milione più l’accollo dei debiti, per un’operazione dal valore stimato di circa 54,4 milioni di euro.