Il Borussia Dortmund prova a lenire gli effetti del Covid-19 sui propri conti. Il club tedesco ha chiuso il primo trimestre con ricavi dimezzati rispetto allo stesso periodo nell’esercizio precedente, ma “in base alle informazioni attualmente a disposizione, il management si aspetta che la Compagnia possa quasi chiudere in pareggio nel secondo quarto dell’esercizio 2020/21”. Un auspicio che il board del Borussia ha voluto estendere ai propri azionisti, nell’annunciare i risultati ottenuti nel periodo luglio-settembre: ricavi pari a 56,5 milioni di euro (contro i 112,4 del primo trimestre dello scorso anno) e perdita consolidata di 35,8 milioni (mentre un anno fa la prima trimestrale presentava un utile di 27 mila euro), complice la pandemia e tutto ciò ad esso legata, come la partenza posticipata dei tornei domestici, della Champions League e la ridistribuzione dei ricavi televisivi, oltre alle restrizioni in merito alla presenza del pubblico negli stadi.
Il botteghino è chiaramente il settore maggiormente colpito dall’emergenza Coronavirus. Nel primo trimestre, infatti, il Borussia Dortmund ha ottenuto solamente 225 mila euro dal proprio stadio, contro gli 8,6 milioni del primo quarto dell’esercizio 2019/20. Ricavi quasi azzerati, di fatto, nonostante il club giallonero possa vantare la maggior media di pubblico in tutta la Bundesliga: 5.450 spettatori a partita, il 6,7% della capienza prevista dal Signal Iduna Park, ma la maggior parte di queste si sono disputate al di fuori del trimestre preso in esame. Come si legge nel report del club, infatti, nel primo trimestre è stata disputata una sola gara casalinga con 9.300 spettatori (contro il Borussia Mönchengladbach, vinto per 3-0 dagli uomini di Favre). Un anno prima, il Borussia Dortmund poteva già contare cinque partite interne col tutto esaurito.
Oltre allo stadio, per fortuna del Dortmund, c’è di più. In generale, però, il calo dei ricavi è evidente in tutti i settori, seppur in maniera meno incisiva rispetto al botteghino. Dalla pubblicità sono arrivati 22,4 milioni (24,1 nel primo trimestre 2019/20) sia per l’inizio posticipato delle competizioni che per le limitazioni sul pubblico. Dalle televisioni 23,1 milioni (contro i 51,2 milioni dello stesso periodo nell’esercizio precedente), considerando che la Champions League è iniziata soltanto a ottobre e che la Dfl ha deciso di riconoscere la quota di diritti televisivi per partita. Il merchandising è passato da 9 a 8,2 milioni di euro, mentre è sempre legato ai ricavi da stadio, invece, il tracollo relativo ai proventi da conferenze e catering, passati da 19,4 a 2,5 milioni di euro per il primo trimestre. I costi per il personale sono stati ridotti di circa 7 milioni di euro per quanto riguarda il primo trimestre (da 55,5 a 48,3 milioni di euro), mentre gli ammortamenti subiscono una minima variazione verso l’alto (da 25,7 a 26,5 milioni)