Il Covid-19 ha avuto un pesante impatto anche sul calciomercato, com’era inevitabile che fosse. Il report pubblicato da Kpmg Football Benchmark evidenzia come nelle top 5 leagues gli investimenti sui trasferimenti siano drasticamente diminuiti. Non solo come numero di movimenti, ma anche di soldi immessi sul mercato (circa 3,5 miliardi di euro). La spesa nella Liga si è ridotta del 70% rispetto alla media degli ultimi tre anni e il campionato spagnolo è quello che ha ridotto maggiormente le proprie uscite in sede di campagna acquisti. Per la Bundesliga la riduzione è stata del 51%, mentre la Ligue 1 chiude con un -40%. Segno negativo anche per la Serie A (-33%) e per la Premier League (-20%), che resta comunque la lega con la maggiore capacità di spesa in sede di mercato. In totale, i club inglesi hanno investito 1,5 miliardi di euro in giocatori, contro gli 1,877 miliardi di media del periodo 2017-2020. Le altre leghe, tutte sotto il miliardo: dagli 850 milioni della Serie A ai 355 milioni della Liga, che delle top 5 leagues è quella che ha mosso meno denaro in sede di campagna trasferimenti.
Gli effetti della pandemia sul calciomercato sono evidenti anche solo basandosi sul numero di calciatori mossi durante le finestre estive ed invernali di quest’ultimo anno. Il totale di accordi siglati nella stagione 2020/21 dalle principali cinque leghe europee è diminuito del 20%, passando da 1302 a 1037. Si è ridotto significativamente il numero di calciatori acquistati a titolo definitivo, da 602 a 390 (-35%), mentre il totale di accordi in prestito, giovanili e svincolati ha subito una lieve variazione dell’8%, passando da 700 a 647. Nello specifico, gli svincolati sono diminuiti da 186 a 158, i prestiti da 318 a 288 e la “promozione” dei giovani del vivaio in prima squadra ha registrato un leggero aumento, da 196 a 201 calciatori passati al piano superiore. In totale, i trasferimenti di calciatori a livello globale si è ridotto del 5,4% in un anno, passando dai 18.047 del 2019 ai 17.077 del 2020.
I dieci club che hanno sostenuto la maggiore spesa hanno investito 1,25 miliardi di euro nella stagione 2020/21, un passo indietro del 46% rispetto alla stagione 2019/20. Il club che aveva speso più di tutti lo scorso anno è stato il Real Madrid, con 355,5 milioni di euro investiti nei cartellini dei nuovi arrivi (tra cui il belga Hazard). Quest’anno la palma dello “spendaccione” va al Chelsea, con un totale di 247,2 milioni di euro investiti, tra gli altri, per Havertz, Werner e Ziyech. Il valore di mercato dei giocatori è crollato, di conseguenza: i primi 20 calciatori delle top 5 leagues hanno una valutazione di poco superiore al miliardo, quando un anno fa raggiungeva la soglia degli 1,4 miliardi di euro, circa il 21% in più.
In aggiunta all’effetto Covid-19, per la Premier League va considerato l’effetto Brexit, con le conseguenti difficoltà nel completare trasferimenti con altri club facenti parte dell’Unione Europea. A seguito dei nuovi regolamenti introdotti a partire dal 1° gennaio 2021, le autorità calcistiche inglesi hanno concordato un piano sui requisiti di ingresso con il governo britannico, riguardo i giocatori stranieri. A tutti i calciatori di area UE, così come a tutti gli altri stranieri senza il permesso di lavoro in Gran Bretagna, sarà richiesto di ottenere un Governing Bodyn Endorsement (GBE), basato su un sistema a punti, da concedere in base alle presenze in nazionale (maggiore e giovanile), presenze con i club e palmares del club cedente. Inoltre, le società non saranno in grado di mettere sotto contratto giocatori stranieri fin quando non avranno 18 anni e potranno avere solo sei Under 21 negli anni a venire. Un esempio di questi è Amad Diallo del Manchester Uniter, acquistato a gennaio dall’Atalanta.