Il Liverpool ha chiuso l’esercizio al 31 maggio 2020 con perdite per oltre 50 milioni di euro. Il club inglese ha reso noti i risultati dell’ultimo bilancio, che risente ovviamente degli effetti del Covid-19 tra campionati conclusi oltre il periodo preso in esame e conseguenti ricavi televisivi da aggiornare all’esercizio attualmente in corso. In totale, il Liverpool vede ridursi di 43 milioni di sterline (pari a 49,5 milioni di euro) il proprio fatturato, che si attesta a 564 milioni di euro. L’anno precedente, con la vittoria della Champions League, era stato superato per la prima volta il tetto dei 600 milioni di ricavi (con 625 milioni di euro, al cambio di un anno fa). L’esercizio, però, allora si chiuse con un utile di 42 milioni di sterline (pari a 49 milioni di euro). Stavolta, invece, il Liverpool registra una perdita di 46 milioni di sterline, ovvero 53 milioni di euro.
Risultati che rispecchiano l’impatto della pandemia nel calcio europeo, oltre che inglese. Tra le principali conseguenze, la sospensione della Premier League e della Champions League a marzo 2020 (quando però il Liverpool era già stato eliminato per mano dell’Atletico Madrid, agli ottavi di finale), con un’inevitabile riduzione dei ricavi dal botteghino e dalle televisioni. La biglietteria ha portato nelle casse dei Reds un totale di 81,7 milioni di euro (71 milioni di sterline, 13 milioni in meno rispetto alla precedente stagione) considerando il minor numero di partite giocate in Europa e le quattro partite casalinghe giocate dopo il 31 maggio in Premier League. Allo stesso modo, i ricavi televisivi si sono ridotti a 232,5 milioni di euro (202 milioni di sterline, in ribasso di 59 milioni) poiché la stagione si è protratta oltre il termine previsto dal bilancio del club. L’unica voce in controtendenza riguarda i ricavi commerciali: da 188 a 217 milioni di sterline, pari a 249,7 milioni di euro. In questo periodo sono state annunciate otto nuove partnership, inoltre sono stati rinnovati i contratti già in essere con Nivea e Carlsberg.
Da sottolineare, nel 2020, la crescita del settore retail, con un record di vendite delle magliette ufficiali. I piani di espansione internazionale del Liverpool, inoltre, hanno portato all’apertura di nuovi negozi in Asia, più precisamente in Thailandia, Singapore e Vietnam. Ma il Liverpool ha anche registrato un aumento della propria fanbase sulle piattaforme digitali, con circa 22 milioni di nuovi follower sui social media (in aumento del 32%). I campioni d’Inghilterra in carica sono il club di Premier League più seguito più YouTube e quello che nel 2020 ha registrato la crescita più rapida su Instagram. Su Twitter conta un totale di 17,4 milioni di follower combinati tra i vari account multilingua, in aumento del 29% rispetto all’anno precedente.
“Questo periodo si è concluso a maggio 2020 – ha dichiarato Andy Hughes, managing director del Liverpool – quindi quasi un anno fa. Tuttavia, inizia a dimostrare l’impatto iniziale della pandemia e le riduzioni significative nei principali flussi di ricavi. Eravamo in una solida posizione finanziaria prima della pandemia e da questo periodo in esame abbiamo continuato a gestire i nostri costi in modo efficiente, affrontando un periodo senza precedenti. È importante sottolineare che ciò che è rimasto costante durante la pandemia è il desiderio del club di sostenere la comunità locale e coloro che vivono ad Anfield e in tutta la città. Abbiamo anche lavorato a stretto contatto con i nostri partner cittadini, fornendo un sostegno incrollabile ai dipartimenti di sanità pubblica della regione nel loro impegno a promuovere gli importanti messaggi sulla salute in tutta l’area, per aiutare a mantenere la popolazione locale al sicuro. Recentemente, abbiamo reso disponibile Anfield per operare come centro di test di massa e adesso come hub vaccinale. Ora possiamo guardare vanti alla conclusione di questa stagione e, auspicabilmente, ad un inizio della prossima stagione più normale. Non è un segreto che i tifosi siano mancati parecchio ad Anfield nell’ultimo anno e non vediamo l’ora di riaverli”.