Oltre 35 milioni di euro destinati al mondo del calcio. È questo quanto previsto dal cosiddetto decreto sostegni-bis, approvato ieri dal Governo in consiglio dei ministri. Nelle misure sono previsti ristori per il settore calcistico, in particolare quello professionistico di base e dilettantistico. Inoltre ai lavoratori stagionali dello sport sarà riconosciuta un’indennità una tantum di 1.600 euro.
Per Gabriele Gravina, presidente della Figc, è una misura necessaria per la ripresa: “È un’ottima notizia per la quale ringrazio il Governo, in particolare il ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco e la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali che hanno consentito l’accoglimento della quasi totalità delle nostre richieste, riconoscendo così la responsabilità e lo sforzo economico del nostro movimento, soprattutto quello di base, in un momento così difficile. Si tratta finalmente di un aiuto concreto – continua Gravina – verso un mondo che ha contribuito in maniera determinante alla ripresa del Paese e che fino ad ora ha svolto la sua attività senza alcun contributo, fatta eccezione per quelli della Figc. Era un impegno che mi ero preso personalmente e che è stato mantenuto grazie alla credibilità nelle relazioni con le istituzioni, che riconoscono nella federazione un interlocutore serio”.
“Si tratta di un intervento importante ed atteso – ha dichiarato la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali – che conferma l’attenzione che il Governo Draghi rivolge al variegato mondo dello sport. All’anticipo delle riaperture delle palestre ed alla calendarizzazione delle riaperture degli impianti sportivi al pubblico, si aggiunge oggi un intervento economico particolarmente incisivo. Le Asd e le Ssd che erano rimaste escluse dal precedente Decreto, possono adesso contare su un fondo di ben 180milioni di euro per l’erogazione di contributi a fondo perduto. Abbiamo poi confermato gli impegni assunti sia nei confronti delle società sportive professionistiche e dilettantistiche che hanno, per garantire il proseguo dei campionati, sostenuti importanti costi per le spese sanitarie, ma anche e soprattutto nei confronti dei collaboratori sportivi”.