Il Chievo prova a rinascere e lo fa con una nuova matricola. Nella giornata di ieri, la Figc ha ufficializzato l’affiliazione della F.C. Chievo 1929 A.S.D. con matricola 954015. Questa società non ha nulla a che vedere, a livello di tradizione sportiva, col ChievoVerona che ha disputato 17 campionati di Serie A nella sua storia, ma è un nuovo sodalizio che intende ripartire con il nome della frazione veronese divenuta celebre in Italia e in Europa per la scalata fino ai preliminari di Champions League nei primi anni 2000. Un exploit che si è concluso con il caso plusvalenze, costato una penalizzazione nella stagione 2018/19 (l’ultima in massima serie) e con conseguenze che si sono protratte nelle seguenti annate.
Dopo la mancata iscrizione in Serie B, il Chievo ha avuto l’opportunità di rinascere dalle proprie ceneri come avvenuto per altre società che hanno subito la stessa sorte, ma nessuno ha presentato una proposta al Comune di Verona depositando l’assegno da 500 mila euro intestato alla Figc a titolo di contributo per l’affiliazione e l’ammissione al campionato Interregionale. Il termine stabilito per la manifestazione di interesse era fissato per il 21 agosto, mentre la scadenza ultima stabilita dalla Figc scatta alle 12 di oggi e, a prendere il nome di Chievo, sarà la nuova società con alle spalle l’ex bomber clivense Sergio Pellissier. Resta ancora da capire in quale categoria verrà ammesso il nuovo Chievo, se dalla Terza Categoria o se da un gradino superiore della gerarchia calcistica italiana, sempre partendo però da una dimensione dilettantistica.
Lo scorso 8 luglio, la Covisoc ha respinto la domanda d’iscrizione in Serie B presentata dal club veronese, giunto lo scorso anno ottavo nel torneo cadetto, eliminato ai play-off dal Venezia (poi promosso in Serie A) solo ai tempi supplementari. La domanda di iscrizione non è stata ritenuta completa per questioni relative a rateizzazioni fiscali. Tra i club di Serie B, il Chievo è stato l’unico a non avere ottenuto il via libera per l’ottenimento della licenza nazionale, vedendosi poi respinto dal Consiglio federale, dal Collegio di garanzia dello sport del Coni e, in ultima istanza, dal Tar del Lazio. Al posto dei gialloblù, nel torneo cadetto, è stato ripescato il Cosenza, ultimo tra i club retrocessi sul campo in Serie C nella passata stagione.