Bielorussia, l’UE sblocca i capitali della Dynamo Minsk: accolto il ricorso del presidente Chyzh

Dopo oltre tre anni di attesa, il Tribunale dell’Unione Europea ha accolto il ricorso della Dynamo Minsk riguardo al congelamento dei capitali imposto dal Consiglio per i sostenitori del regime Lukashenko. Il club bielorusso era stato aggiunto all’elenco delle società da punire in quanto controllato dalla Triple, di proprietà di Yury Aleksandrovich Chyzh, finanziatore di Lukashenko e per questo iscritto nel registro delle persone soggette al congelamento dei capitali nel marzo 2012. La decisione di terminare il blocco è dovuta all’iscrizione illegittima della Triple nell’elenco di società da punire, rendendo illegittimo così anche il congelamento dei capitali delle sue controllate.

Chyzh, nel mese di marzo del 2012, venne iscritto nel registro delle persone soggette al congelamento di capitali per il sostegno finanziario al regime di Lukashenko tramite la Triple, alla quale sono state attribuite numerosi appalti pubblici e concessioni, ma anche per il suo impegno con la Dynamo Minsk, della quale è presidente del consiglio di amministrazione, che confermava la sua associazione al regime. Per questo motivo, il Consiglio ha ritenuto opportuno inserire anche i beni del club calcistico tra quelli da congelare.

La decisione del Consiglio è stata impugnata dinanzi al Tribunale dell’Unione Europea che ha di fatto annullato la maggior parte degli atti imputati al Chyzh e alla società Triple insieme alle sue controllate, tra cui appunto la Dynamo Minski. Il Tribunale ha rilevato la mancanza di elementi di prova a dimostrazione del sostegno finanziario del regime di Lukashenko da parte di Chyzh, rendendo di fatto illegittima l’iscrizione negli elenchi sua e delle sue società. La Triple, inoltre, non sarebbe potuta essere iscritta in tali elenchi nel marzo 2012, in quanto Chyzh era già iscritto a registro e l’UE ha dato il via libera al congelamento dei capitali solamente a partire dalla fine del 2012.