La Ue si schiera contro le frodi sportive. Oggi solo in Italia, Portogallo e Malta sono un reato

Partite di calcio truccate in 19 Stati Ue su 27, ma non esiste una definizione comunitaria di frode sportiva. Per ovviare a questo buco normativo sta lavorando la Commissione mafia e crimine organizzato del Parlamento Ue. "Truccare partite è considerato una faccenda minore – ha affermato la relatrice del rapporto sulle partite truccate e la frode sportiva, la socialista olandese Emine Bozkurt, presentando la sua proposta – ma è un problema serio, è una via facile di riciclaggio. Le pene nella Ue sono molto diverse e spesso deboli: abbiamo bisogno di un approccio comune". Bozkurt ha invitato la Ue a prendere l'iniziativa in questo settore, coinvolgendo la Fifa, l'Uefa, le federazioni nazionali, il Consiglio d'Europa, l'Interpol, le società di calcio e quelle delle scommesse. Tra le proposte, una norma comune per la frode sportiva (solo Italia, Portogallo e Malta includono questo tipo di frode nel codice penale ), tolleranza zero da parte delle federazioni sportive, codice di condotta per giocatori e dirigenti, sistema di allerta precoce sulle scommesse e creazione di unità speciali di indagine che guardino anche all'Asia. Il tema verrà rilanciato mercoledì in occasione del Forum sullo sport organizzato dalla Presidenza cipriota della Ue a Lefkosia e quindi al Consiglio dei ministri dello Sport dei 27 che si terrà a Bruxelles in novembre.  Le scommesse sportive sono cresciute dai 16,3 miliardi di euro del 2004 ai 50,7 stimati per il 2012.