Il presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino si è autosospeso dalla carica dopo la bufera legata al rinvio della gara con la Roma di domenica scorsa. L'annuncio nel sito della società rossoblù dove si spiega che Cellino lascia per potersi "difendere liberamente in tutte le sedi competenti". Il Cagliari, infatti, impugnerà la decisione del giudice sportivo che ha decretato la sconfitta a tavolino contro la Roma per 3-0, come annunciato dal legale della società rossoblù Mattia Grassani. La prima mossa sarà l'invio del preannuncio di reclamo con la richiesta degli atti alla Corte di giustizia federale. Ma il Cagliari potrebbe anche rischiare penalizzazioni se venisse accertata, come tutto fa presumere, la responsabilità diretta del club. Mentre per Cellino si profila una pesante squalifica.
Intanto, si torna a parlare di legge sugli stadi. All'esame del Senato per il terzo passaggio parlamentare. «È certamente un passo importante da fare il prima possibile, ma la soluzione ai problemi del calcio non può essere solo l'arrivo di questa legge. Ricordiamoci che sono le stesse persone che fanno parte del mondo del calcio ad avere il dovere di migliorare questo mondo. La legge sugli stadi é solo primo passo», ha comunque chiarito il presidente del Coni Gianni Petrucci. Il secondo passo, leggermente più importante, sarebbe quello di trovare le risorse, visto che la legge non prevede finanziamenti pubblici per la costruzione degli impianti ma solo snellimenti burocratici (fin troppi, come ha denunciato Legambiente).
Per il ministro del Turismo con delega allo sport Piero Gnudi la legge sugli stadi, in ogno caso, é l'obiettivo primario da raggiungere il prima possibile: "In Italia abbiamo stadi vecchi e obsoleti non adatti al calcio moderno. Stiamo lavorando alla nuova legge sugli stadi e mi auguro davvero passi prima di fine legislatura".