L'industria del calcio europeo "regge" all'impatto della recessione. I ricavi del calcio in Europa nel 2012 infatti hanno raggiunto quota 19,4 miliardi di euro con un incremento dell'11% rispetto alla stagione precedente. Tra le big five la Premier league si conferma con 2,9 miliardi di euro il torneo con il giro d'affari più ampio, la Bundesliga invece è il campionato più redditizio con 190 milioni di utili operativi. La Serie A invece resta un torneo caratterizzato dal più alto rapporto costo dei tesserati/ricavi (75%), ricavi sbilanciati sul broadcasting (59%), introiti da stadio legati al matchday ancorati al 12%. Tutto questo si traduce in perdite crescenti e un giro d'affati paralizzato. Sonoi alcuni dei trend messi a fuoco nella XXII edizione della ricerca Deloitte "Annual Review of Football Finance 2013".
I fatturati in Europa. I ricavi commerciali sono cresciuti del 15% superando per la prima volta i tre miliardi di Euro e rappresentano il 33% dei ricavi complessivi delle “big five”. Nonostante questa crescita, la maggior fonte di ricavo delle “big five” europee si conferma derivare dai diritti televisivi che, rappresentando circa il 47% dei ricavi complessivi, hanno superato i 4,3 miliardi di euro. Registra invece la più bassa crescita la voce ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso allo stadio: nella stagione 2011/12 hanno raggiunto 1,9 miliardi di Euro (+5%) e rappresentano solo il 20% dei ricavi dei cinque principali campionati.
Le big five. La Premier league nella stagione 2011/12 ha sfiorato i 3 miliardi di euro di fattutato con un aumento del 16% con profitti operativi che raggiungono i 115 milioni. La Bundesliga però è la lega più in salute, in quanto con 1,9 miliardi di fatturato (+7%) ha registrato l'incremento monetario più consistente in termini assoluti (126 milioni) grazie soprattutto alle performance di Bayern Monaco e Borussia Dortmund, finaliste della Champions League di quest’anno. La Liga spagnola ha raggiunto quota 1,76 miliardi di fatturato con una crescita del 3% dovuta però prevalentemente all'aumento dei ricavi di Real Madrid e Barcellona (in media +7%), considerato che i restanti 18 club hanno visto calare mediamente i ricavi del 2%. La Ligue1 è la Lega più vivace e ha fatto registrare la performance più alta in termini percentuali con una crescita del fatturato del +9% raggiungendo quota 1,14 miliardi. Si tratta però di una crescita apparente - e condizionata dal giudizio della Uefa – trascinata dal Paris-Saint Germain con i suoi 222 milioni di euro di fatturato (+120% rispetto al campionato 2010/11), mentre le restanti 19 società hanno visto ridursi i ricavi aggregati di 25 milioni di euro. E la Serie A? Dalla stagione 2010/11 a quella 2011/12 i ricavi sono saliti, si fa per dire, dell'1%, la crescita più bassa delle Top 5 d’Europa. Il fatturato è pari a 1,57 miliardi. In controtendenza rispetto alle altre leghe, la Serie A poi incrementa la propria perdita di ulteriori 11 milioni.
Stadi e affluenza. La presenza media per partita è aumentata per la Bundesliga (da 42.100 a 44.293) e per la Liga (da 25.792 a 26.050). In Premier è scesa del 2% a 34.646 spettatori. Nella Ligue1 è calata per la quarta stagione consecutiva, mentre la Serie A subisce la più alta caduta con un -7% di presenze medie allo stadio. "La fuga dagli stadi – spiega Riccardo Raffo, partner Deloitte – continua. La presenza media per partita registrata in Italia è una delle più basse in Europa. La forte dipendenza dai diritti televisivi è soprattutto riconducibile al fatto che le società estere dispongono di strutture e stadi di proprietà che consentono alle stesse di porre in essere maggiori strategie volte all’incremento del fatturato. Tale assunzione è confermata altresì dall’effetto positivo generatosi nel 2011/2012 sui ricavi della Juventus con l’apertura del nuovo stadio".
Gli ingaggi. Gli stipendi complessivi delle “big five” tra le leghe europee sono aumentati di 430 milioni di Euro (+8%) superando i 6 miliardi nella stagione 2011/12, con differenti tassi di crescita tra le principali leghe europee. La Bundesliga tedesca si conferma il campionato con il più basso rapporto stipendi/ricavi (51%), mentre all’Italia spetta il primato negativo (75%). Il rapporto stipendi/ricavi medio delle società calcistiche europee è pari al 70%. Singolare il caso della Spagna dove tale indicatore raggiunge l’ottimo valore del 47% per Real Madrid e Barcellona, mentre per le altre società della Liga si raggiungono valori di circa il 77%. Nel dettaglio in Premier nel 2012 si sono spesi 2 miliardi in ingaggi (70%) con un incremento del 16% rispetto alla stagione precedente. In Italia 1,2 miliardi con una crescita del 2%, in Spagna 1,1 miliardi (+3%) per un rapporto medio del 60%, in Germania 1 miliardo (+3%, con un rapporto del 51%) e in Francia 800 milioni (+8%, con un rapporto del 74%).
Il commento. Per Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile Consumer Business, “il controllo dei costi continua a essere la sfida più grande per le società di calcio europee. I miglioramenti ottenuti in Inghilterra, Francia e Germania, sono un indicatore del desiderio dei club di raggiungere un equilibrio economico più sostenibile tra il livello dei costi di gestione e fatturato, in quella che è la prima stagione utile per il raggiungimento del “punto di pareggio” richiesto dal Fair Play finanziario della Uefa. Qualcosa di positivo inizia ad intravedersi anche in Italia, in particolare Milan e Inter che hanno effettuato una drastica riduzione degli ingaggi e un maggior focus sui giovani.