La Juve guarda sempre più all’Asia e apre la “Juventus Lounge” a Tokyo

 La Juventus sbarca in Giappone con il presidente Andrea Agnelli e con Edgar Davids, tra i giocatori più rappresentativi dalla metà degli anni '90 al 2004. A Tokyo, dove i bianconeri vinsero al National Stadium due edizioni della Coppa Intercontinentale (nel 1985 ai tempi di Michel Platini e nel 1996 con Alessandro Del Piero), Agnelli e Davids, con l'ambasciatore italiano Domenico Giorgi, hanno inaugurato, tra entusiasmo, ressa e cori da stadio, la "Juventus Lounge" ("è la prima del suo genere al mondo", ha precisato il presidente), che vuole essere un gesto di attenzione verso i tifosi juventini nel Sol Levante. "Per sottolineare quanto crediamo in Tokyo e nel Giappone", ha aggiunto Agnelli, assicurando il suo "impegno perchè il marchio Juventus possa distinguersi sempre per la vittoria". Per 40 giorni, il Fiat Caffè, nel quartiere centrale di Aoyama trasformatosi ad hoc, darà l'occasione di ripercorrere i i momenti più importanti del club bianconero, tra cimeli di peso (come una Coppa dei Campioni) provenienti dal J-Museum. Nell'intervento fatto poco prima al club della stampa estera, Agnelli ha rimarcato quanto il calcio nipponico sia cresciuto e sia capace adesso di "dare eccellenti giocatori come Kagawa e Nagatomo", rafforzando un percorso iniziato negli anni passati. Il numero uno juventino ha confermato l'incontro di giovedì a Parigi, in occasione di un evento promosso dall'Unesco, con la controparte del Psg, Nasser Al Khelaifi: "Ci conosciamo molto bene", ha detto. I rumor di stampa indicano che il ricco club francese avrebbe messo gli occhi su Paul Pogba che per Agnelli è un calciatore "straordinario" e un "patrimonio dell'umanità", centrale per la "crescita" della Juve.

Il Giappone, quanto agli sviluppi delle attività sul fronte internazionale, è importante, "guardando in particolare a quei Paesi con una solida base di fan, come l'Indonesia, dove la Serie A ha una grande leadership in termini di appassionati, e in Australia". Attenzione a India e Cina, dove il focus è sui media digitali, e sulla penisola araba. In generale, "questi sono i mercati ai quali stiamo guardando di più". Perchè la Juve è un "global brand", anzi uno dei "10-15 team globali".