La “cura” per il calcio spagnolo inizia a funzionare: i debiti totali scendono di 200 milioni a 3,5 miliardi

Il calcio spagnolo ha ancora i conti in rosso, ma ha ridotto i debiti di oltre 200 milioni di euro durante l’ultima stagione. Miguel Cardenal, presidente del Consejo Superior de Deportes (CSD), ha fatto il punto sulla situazione dei club professionistici di prima e seconda divisione. L’indebitamento complessivo è sceso a 3,573 miliardi di euro, con una riduzione del 5% (oltre 200 milioni) rispetto all’annata precedente. I debiti nei confronti del fisco, per l’esercizio 2012-2013, ammonta a 720 milioni. Le società hanno mediamente ridotto i costi del 7% e gli ingaggi del 2,3%. “Il sistema di controllo economico sta funzionando bene, siamo abbastanza soddisfatti per i risultati che stanno arrivando. L’impegno del calcio viene riconosciuto all’esterno e nella documentazione della Uefa sul Fair Play finanziario si segnala che la stagione 2012-2013 è in equilibrio”, ha spiegato Cardenal.
La scorsa estate il Consejo Superior de los Deportes in un documento ufficiale aveva denunciato l’inaccettabile livello di indebitamento del calcio iberico e aveva predisposto un piano di controllo finanziario con l’obiettivo di portare il debito a 3 miliardi in 3 anni, con un obiettivo di risparmi da 300 milioni a stagione, con un taglio di 100 milioni annuali ai budget dei club, con ricavi per altri 100 dalla cessione dei giocatori e per altri 100 milioni dall’ingresso di capitali stranieri a partire dai fondi d’investimento.