Il cda della Juventus approva la trimestrale gennaio-marzo 2014. I conti fotografano una stagione in cui il terzo scudetto di fila vinto e la semifinale di Europa league non compensano il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e delineano un bilancio finale che chiuderà peggio del 2013 (quando si è registrata una perdita di circa 16 milioni). Dati che più di altro spiegano le tensioni sul futuro dell’allenatore Antonio Conte rispetto alle strategie societarie.
I primi tre mesi del 2013 chiudono con un rosso di 1,9 milioni rispetto a un utile di 2,6 milioni del primo trimestre 2013. Nei primi nove mesi si ha un attivo di 2,9 milioni rispetto al +13,9 dello stesso periodo del 2013. Sull’equilibrio del bilancio bianconero, come spiega il comunicato del club, hanno inciso l’incremento del costo del personale per 16,5 milioni e maggiori ammortamenti per un milione (a fronte dei quali si è registrato un incremento dei ricavi di soli 5,7 milioni). I ricavi da gare nei primi nove mesi dell’esercizio sonon stati apri a 31,5 milioni (contro 30,5 dei primi nove mesi dell’esercizio precedente), i diritti tv 123 milioni (inclusi quelli europei contro 131), i ricavi dal settore commerciale 38,5 contro 37,2 milioni. Mentre i proventi dalla gestione del parco calciatori sono stati di 20 milioni (+10 rispetto al periodo precedente).
Al 31 marzo 2014 l’indebitamento finanziario netto peggiora di 38,6 milioni rispetto al saldo del 30 giugno 2013 (da 160,3 milioni si sale a 198,9 milioni). Aumento che dipende dagli esborsi delle campagne trasferimenti (-43,4 milioni), dagli anticipi versati alla Città di Torino e ai vari fornitori per il Progetto Continassa (5 milioni), dai flussi delle attività di finanziamento (-5,6 milioni).