La stagione 2013/14 del calcio europeo è culminata con delle decisioni storiche da parte della Uefa per quel che riguarda i regolamenti del Fair Play Finanziario: nove squadre sanzionate, sebbene senza mettere a repentaglio la loro partecipazione nelle prossime competizioni europee, tra cui Manchester City e Paris Saint-Germain, le due società maggiormente punite dal Club Financial Control Body dell’Uefa. Proprio dal sito ufficiale del massimo organismo europeo, il presidente Michel Platini ha espresso la propria soddisfazione per i risultati raggiunti, prefissando un nuovo obiettivo: l’abolizione delle third party ownership (TPO), ovvero la proprietà dei cartellini dei giocatori da parte di terzi.
Un plauso alla collaborazione dei club. Le nove sanzioni dovute al mancato rispetto dei regolamenti del Fair Play Finanziario sono un successo per Michel Platini, ma non tanto per l’aver colto in fallo diverse società, quanto per la disponibilità a collaborare delle stesse, senza che nessuna abbia ricorso in appello: “Come è noto, il processo è sempre stato indipendente, nel senso che non ho mai interferito, né sono mai intervenuto. Ho seguito il lavoro svolto dal CFCB e sono soddisfatto del risultato. Dei 237 club analizzati, solo nove non hanno rispettato i regolamenti del Financial Fair Play. Riguardo questo piccolo gruppo di società, hanno accettato tutte le misure proposte e hanno firmato degli accordi. Il nostro obiettivo non è mai stato quello di espellere i club dalle competizioni, ma di aiutarli a migliorare le loro abilità per competere ai più alti livelli in una maniera economicamente sostenibile“.
Cambio di tendenza rispetto al 2011. Al di là dei richiami ufficiali, altri motivi di soddisfazione arrivano dai dati riguardanti le perdite delle squadre europee, in netto calo dall’introduzione del Fair Play Finanziario: “Ho suggerito l’introduzione del FPF dopo che molti proprietari mi avevano chiesto di controllare l’enorme quantità di denaro che erano obbligati ad investire per essere competitivi – ha proseguito Platini – la situazione stava andando chiaramente fuori controllo. Da quando è entrato in vigore il FPF, c’è stato un evidente calo nel ritardo dei pagamenti da parte delle società europee: dai 57 milioni di euro del giugno 2011 agli 1,8 milioni del settembre 2013. Riguardo alle perdite complessive da parte da parte dei club di massima serie, il calo è stato da 1,7 miliardi nel 2011 a 1,1 miliardi nel 2012. Siamo nella strada giusta“.
Il “no” secco alle TPO dalla Uefa. La nuova “crociata” della Uefa adesso è contro le third party ownership, ovvero la proprietà dei cartellini dei giocatori da parte di terzi. Uno strumento che, secondo Platini, è una minaccia per i giocatori e le competizioni: “Ad oggi molti giocatori sono di proprietà di società con base in paradisi fiscali e controllate da agenti poco noti o da fondi di investimento. Molto semplicemente, alcuni giocatori non sono più in controllo delle proprie carriere sportive e sono trasferiti ogni anno per generare guadagno ad individui anonimi. Sono totalmente contrario a questo modello e credo che possa minacciare l’integrità delle nostre competizioni. La Fifa dice di essere allo studio della questione, ma se non dovesse decidere, lo faremo noi. Non possiamo accettare che i giocatori siano di proprietà di istituzioni finanziarie. La Uefa proibirà le TPO nelle sue competizioni in linea con un chiaro mandato da parte del Comitato Esecutivo“.
TPO, a giorni si pronuncerà la Fifa. La questione riguardante i diritti economici dei giocatori da parte di terzi figura da tempo tra le priorità della FIFA. È evidente la mancanza di un approccio comune nel trattamento delle TPO da parte della comunità calcistica internazionale e, data la complessità del fenomeno e dei diversi approcci adottati dalla diverse regioni, la FIFA ha commissionato due studi (il primo realizzato dal Centre International d’Etude du Sport, il CIES, e il secondo dal Centre de Droit et d’Economie du Sport, il CDES) con l’obiettivo generale di raccogliere informazioni sulle TPO, nonché sui vari aspetti relativi a questa pratica, e di fornire nuovi dati per future iniziative. Il Congresso di San Paolo, che si terrà in questi giorni, potrebbe essere il punto di svolta: Dalla Fifa ci si aspettano proposte concrete per arginare o disciplinare l’utilizzo di questo strumento. La Uefa, dal canto suo, ha lasciato intendere di voler agire per conto proprio, qualora la Fifa dovesse dare il via libera.