Sarà l’India la nuova frontiera del business calcistico internazionale? Un Paese dalle enormi potenzialità economiche, in cui il calcio storicamente non ha mai riscosso particolare seguito, ora prova a rilanciarlo con l’istituzione di una nuova Lega e con lo stanziamento di incentivi per i club partecipanti che hanno potuto ingaggiare grossi nomi per “svernare” nella I-League.
Un affare che attira adesso anche l’Italia, con i Della Valle che hanno avviato una partnership tra la Fiorentina e il Pune FC, squadra dell’omonima città indiana. La squadra indiana vedrà anche volti noti del calcio italiano, come l’allenatore Franco Colomba, l’ex romanista Stefano Desideri come team manager, i giocatori Emanuele Belardi e Bruno Cirillo. E soprattutto potrà schierare David Trezeguet in attacco. L’ex bomber della Juventus e della Nazionale francese rappresenta la punta di diamante della squadra indiana che inizierà la stagione con un progetto ambizioso.
L’esigenza di espandere il proprio business e il proprio brand in Asia ha indotto diverse squadre europee in questi ultimi mesi a sbarcare nel “subcontinente indiano”: l’Atletico Madrid campione di Spagna e vice campione d’Europa ha avviato una partnership con l’Atletico de Kolkata, squadra di Calcutta nella quale militerà un ex Colchonero come Luis Garcia, mentre il Feyenoord ha investito nel Dehli Dynamos.
La Aiff, la Federcalcio indiana, ha deciso nel 2007 di rilanciare il calcio istituendo la I-League: il campionato 2014-15 vedrà 10 squadre ai nastri di partenza, quattro in meno rispetto a quanto previsto, e durerà circa tre mesi. In questi sette anni quattro società hanno dovuto cessare le loro attività per problemi economici, facendo suonare un campanello d’allarme per l’intera lega. Uno delle questioni da risolvere riguarda i diritti televisivi e i ricavi da botteghino che finiscono direttamente nelle casse della Federazione e non delle squadre le quali invece reclamano una gestione diretta degli introiti. Intanto, però, la sfida indiana al football è avviata.