La Camera dei Deputati ha dato l’ok al decreto legge sugli stadi in Italia. Il testo è stato approvato con 289 voti a favore, 144 voti contrari e due astenuti. Adesso il testo passa al Senato, dove dovrà essere approvato entro il prossimo 21 ottobre per poter entrare in vigore. Le misure introdotte dal decreto prevedono l’inasprimento del Daspo, la sperimentazione del taser da parte della Polizia e il già discusso “contributo per la sicurezza” che le società calcistiche dovranno versare per finanziare i costi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico durante le partite.
Il decreto legge 119/14 con le nuove regolamentazioni sul Daspo, varato su iniziativa del ministro dell’Interno Angelino Alfano, dopo gli incidenti di Roma in occasione della Finale di Coppa Italia, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 agosto, entrando sin da subito in vigore. Le pene prevedono una durata del divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive che può variare da uno a cinque anni, divieto che potrà essere disposto dal questore non solo per i cosiddetti “reati da stadio”, ma anche per delitti contro l’ordine pubblico e per delitti legati a comportamenti violenti. Viene punita col Daspo anche la condotta violenta di gruppo e quella commessa al di fuori dei confini nazionali. Al capo del gruppo dovrà essere assegnato un raspo dalla durata minima di tre anni, mentre in caso di recidiva si passa dai cinque agli otto anni. Ai recidivi, col decreto Alfano, può essere applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Alle forze dell’ordine sarà dato in dotazione, in via sperimentale, il dissuasore elettrico. La sperimentazione del cosiddetto taser dovrà però avvenire seguendo i principi di precauzione e adottando le necessarie cautele per la salute.
Nel decreto è stata inserita anche la tassa per la sicurezza negli stadi a carico delle società sportive. L’emendamento imporrà ai club il versamento di una quota per coprire il costo degli straordinari per le Forze dell’Ordine schierate in occasione degli eventi sportivi. Per quanto riguarda la percentuale da prelevare ai club, è stata messa in ordine del giorno l’ipotesi di legare questo contributo di sicurezza al fatturato delle società, piuttosto che ai ricavi dal botteghino, come inizialmente proposto, col versamento di una quota compresa tra l’1 e il 3% dei proventi dalla vendita dei biglietti.