Il Parma in B vale 20/25 milioni. Oggi il Tribunale decide sull’esercizio provvisorio

Oggi, 15 aprile, il tribunale fallimentare di Parma dovrà decidere se concedere o meno l’esercizio provvisorio. Decisione che appare scontata, ma che rappresenta un passaggio obbligato verso la soluzione di questa sempre più complessa situazione. Intanto ieri il professore Fabio Buttignon e il dottor Roberto Marrani hanno consegnato la relazione di stima dell’azienda sportiva “Parma Football Club S.p.A.”. Nel presupposto della continuazione dell’attività con l’iscrizione al campionato di serie B, il valore complessivo attribuito all’azienda è stato collocato in un range tra 20 e 25 milioni di euro. Tra le componenti più rilevanti, i diritti pluriennali relativi ai calciatori professionisti, valutati tra 13,6 e 15,5 milioni di euro e il settore giovaile tra 4,7 e 6,2 milioni di euro. Al marchio “Parma F.C.” è stato attribuito un valore tra 1,5 e 2,5 milioni di euro. Tale valutazione non considera il debito sportivo, così come identificato dall’articolo 52 NOIF (Norme Organizzative Interne della Figc), né eventuali incentivi quale il “paracadute retrocesse” (circa 15 milioni).
L’effettivo prezzo base per la successiva cessione sarà determinato dal Giudice Delegato nella sua ordinanza di vendita, unitamente alle tempistiche e alle modalità di svolgimento della procedura competitiva, su istanza dei curatori e previo parere favorevole del comitato dei creditori.
Sarà sempre il Tribunale di Parma il 21 aprile a decidere sull’istanza di fallimento della Eventi Sportivi spa, la società controllante il Parma Fc. Dopo il fallimento del club ora si va verso lo stesso provvedimento per la società madre con sede a Brescia ma con attività operativa a Parma. Per questo motivo, il pool dei pm Dal Monte, Ausiello e Amara hanno presentato istanza di fallimento al tribunale emiliano. La holding, ancora di proprietà di Giampietro Manenti, è titolare fra l’altro del Centro Sportivo di Collecchio ed è possibile che si vada ad una unificazione della procedura fallimentare con quella già in corso per il club e in mano ai curatori fallimentari Angela Anedda ed Alberto Guiotto.
I debiti del Parma certificati dal Tribunale fallimentare sono in totale 218 milioni, con un patrimonio netto negativo per 46,7 milioni. I debiti sportivi che devono essere onorati per poter acquisire il titolo sportivo in base all’articolo 52 delle Noif sono pari a 74,3 milioni (di cui 63 da versare a giocatori e tesserati Figc).

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  • agostino ghiglione |

    Caro Marco se ho capito bene per avere il Parma in Serie B (o in Serie A come qualcuno spererebbe ancora)ci vogliono come minimo 74,3 mio per acquisire il titolo sportivo in più ne occorrono altri 20/25 mio come valore attribuito alla azienda.Quindi i debiti che non saranno onorati ammontano a 218-74,3-20/25=118 mio circa.
    Chi se li è fumati questi 118 mio?E come è possibile che nessuno se ne sia accorto?Certo che Ghirardi e Leonardi ne escono proprio come dei componenti della Banda Bassotti delle mie letture di gioventù.E tutto è nato da un sesto posto con vista sulla Uefa League!Ma chi glielo ha fatto fare?!Meditate club italiani in lizza per questi posti alla fine del Campionato.

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