Il calcio italiano torna a subire prepotentemente la mannaia delle penalizzazioni per inadempienze economiche dei club professionistici. Dai 32 punti tolti alle squadre dei primi quattro tornei nella stagione 2013/14 si è passati a quota 81 punti decurtati alle 102 società di Serie A, Serie B e Lega Pro in questa stagione. Un’inversione di tendenza, dunque, nonostante la diminuzione dei club dovuta alla riforma e all’unificazione della Lega Pro. Ed è proprio nella terza serie professionistica che la ghigliottina delle penalizzazioni compie i tagli più ampi: 65 punti persi per strada nei tre gironi della ex Serie C, tra irregolarità nei pagamenti e inadempienze Covisoc, più della metà dell’intero panorama calcistico professionistico nella passata stagione.
In Serie A l’unico caso di penalizzazioni riguarda il Parma, a cui sono stati tolti sette punti per le ben note vicissitudini societarie. Era dalla stagione 2012/13 che la classifica della massima serie non veniva rivisitata al netto di penalizzazioni, quando Atalanta, Sampdoria, Siena e Torino vennero punite a seguito del processo sul calcioscommesse. Per trovare invece precedenti di penalizzazioni dovute ad inadempienze economiche bisogna risalire fino alla stagione 2010/11, quando al Bologna vennero tolti tre punti dai 45 conquistati sul campo, a causa del mancato pagamento dell’Irpef secondo i termini stabiliti.
In Serie B, dopo che la Corte Federale ha accolto il ricorso del Bologna per il punto di penalizzazione inflitto a causa di un vizio procedurale sul ritardo dei pagamenti Irpef, mancano in totale dieci punti rispetto alla classifica reale. Si tratta dei sei punti di penalità comminati al Brescia per violazioni amministrative e dei quattro punti decurtati al Varese per irregolarità nella documentazione dei pagamenti dei contributi. Nella passata stagione le penalizzazioni complessive ammontavano a 15 punti: otto inflitti al Siena, per violazioni Covisov e per non aver documentato l’avvenuto pagamento degli emolumenti, quattro al Bari per il mancato versamento dei contributi Enpals e per violazioni Covisoc, tre alla Reggina per violazioni Covisoc e per irregolarità nei pagamenti degli emolumenti e dell’Irpef. Bari e Siena sono andate incontro al fallimento.
La Lega Pro, dopo i segnali positivi della passata stagione, torna invece a vivere un’annata completamente caratterizzata dalle decisioni del giudice. La Reggina, aggravata da una situazione per nulla semplice già dalla passata stagione, è la società che ha subito la peggiore mazzata: 16 punti tolti dalla classifica reale per irregolarità nei pagamenti e inadempienze Covisoc, una decisione che ha fatto piombare matematicamente nei Dilettanti il club calabrese già ad aprile. Altre penalizzazioni degne di nota i -8 inflitti al Novara per inadempienze Covisoc e alla Pro Piacenza per aver schierato un giocatore squalificato (dunque non per questioni economiche), e i -6 per Monza e Barletta, entrambe per inadempienze Covisoc.
Un netto passo indietro dunque per il calcio professionistico italiano, che conosce l’ennesima annata di crisi. Problemi economici che per almeno sei squadre porteranno o potrebbero portare verso il fallimento: il Parma, già dichiarato fallito, guida il treno delle società prossime alla chiusura dell’attività. In Serie B, Brescia e Varese rischiano di pagare a caro prezzo una eventuale e quanto mai probabile retrocessione, che andrebbe ad aggravare un quadro già di per sé critico a livello finanziario. Per entrambe, la svolta societaria con la dipartita delle rispettive proprietà potrebbe non bastare a garantire un futuro. Situazione particolarmente critica quella del Varese, che nonostante l’impegno del nuovo presidente Cassarà non è riuscito a pagare gli emolumenti per i mesi di gennaio e febbraio. Dalla Lega Pro arrivano gli ultimi tre casi di possibili fallimenti: Monza, Barletta e Savoia vivono una situazione di crisi quasi irreversibile. Nonostante gli otto punti di penalizzazione, infine, da Novara non arrivano segnali pessimistici per il futuro della società. Il club piemontese ha infatti fatto sapere di essere stata penalizzata dalle diverse tempistiche tra Serie B e Lega Pro ed essendo coinvolta nel contenzioso per il mancato ripescaggio si è ritrovata a ritardare la comunicazione degli avvenuti pagamenti.