Il ricorso contro la normativa Uefa sul fair play finanziario presentato dall’avvocato Jean Louis Dupont, in rappresentanza dell’agente Fifa Daniel Striani, è stato parzialmente accolto dal Tribunale di Bruxelles, che ha sospeso la seconda fase del provvedimento. Adesso la palla passa alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che tiene sotto osservazione la parte di regolamento relativa alle limitazioni al deficit complessivo che i club europei possono far registrare.
Il Tribunal de Premiere Istance de Bruxelles non ha determinato se la normativa sul fair play finanziario risulti essere in contrasto con il principio comunitario della libera concorrenza, però ha deciso di sospendere l’applicazione della fase relativa alla riduzione del deficit consentito da 45 a 30 milioni di euro. Una decisione sospesa dall’appello della Uefa, secondo cui la corte belga non è competente in materia. Bisognerà dunque attendere una sentenza definitiva dalla Corte di Giustizia Europea.
La battaglia portata avanti dall’avvocato Dupont e dal procuratore Striani ha inizio nel 2013, quando è stato presentato un ricorso alla Commissione Europea. Striani ha contestato, tra le varie cose, l’articolo 57 della normativa sul fair play finanziario, che ha stabilito l’obbligo del pareggio di bilancio per le società (la break-even rule) e che limiterebbe il principio di concorrenza. Ai tempi, però, la stessa Commissione aveva già espresso una posizione ufficiale al riguardo, confermando la legittimità delle norme Uefa, in linea con la politica di aiuti di stato dell’Unione Europea.