Il cerchio si chiude. Dopo i successi sportivi e i quattro scudetti consecutivi, la Juventus chiude il primo bilancio in utile dopo sei anni di perdite. Le performance sportive della squadra allenata da Massimiliano Allegri, con la finale di Champions raggiunta nella scorsa primavera, hanno suffragato gli sforzi della dirigenza Andrea Agnelli-Beppe Marotta-Fabio Paratici, portando il fatturato dell’esercizio 2014/2015 alla cifra record di 348,2 milioni (+10% rispetto al bilancio 2013/14) con profitti per 2,3 milioni (e una variazione positiva di 9 milioni rispetto alla perdita di 6,7 milioni dell’esercizio precedente). Risultati importanti che legittimano le scelte di proprietà e management in attesa che il settore commerciale produca gli attesi incrementi di entrate (da Adidas a Jeep ai nuovi sponsor macroregionali come la birra messicana Tecate). Per la Juventus questo sviluppo è indispensabile, quanto la costante presenza in Champions, per restare almeno nella scia dei big europei in costante ascesa.
I conti 2015. I ricavi dal botteghino sono aumentati da 40 a 51 milioni per via del maggior numero di match disputati in ambito continentale. I diritti da sponsorizzazioni e dall’area commerciale sono calari di 7 milioni a 53,7, mentre la voce diritti tv è salita da 150,9 a 194,7 milioni. Un incremento, tenuto conto del fatto che il nuovo contratto nazionale sarà operativo da questa stagione, dovuto quasi interamente agli introiti della Champions league classificati sotto questa voce.
I risultati positivi, cui si sommano 25 milioni di “altri ricavi”, sono stati approvati dal Cda in attesa del via libera dell’assemblea convocata per il 23 ottobre, e sono stati semmai limitati dall’aumento dei costi del personale tesserato per 11 milioni (da 167 a 178 milioni) e degli ammortamenti sui cartellini dei calciatori per 7 milioni (cresciuti da 50,8 a 57,8 milioni).
Il risultato prima del pagamento delle imposte è passato da un utile di 0,1 milioni a 10,8 milioni. Pesa, sottolinea il comunicato del club, l’effetto negativo dell’Irap (8 milioni) “che penalizza fortemente le imprese con alti costi del personale (indeducibili ai fini di questa imposta) dando origine ad un prelievo fiscale non correlato all’effettivo andamento economico complessivo delle imprese stesse”.
Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 è pari a 44,6 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è calato di 17 milioni a 188,9 milioni. Il club dispone di linee di credito bancarie revocabili per 354,3 milioni, utilizzate finora per complessivi 164,2 milioni.
Calciomercato e abbonamenti 2015. La campagna trasferimenti estiva ha comportato investimenti complessivi per 114 milioni derivanti da acquisizioni per 134,2 milioni e cessioni per 20,2 milioni, con plusvalenze nette per 33,8 milioni. L’impegno finanziario, inclusi gli oneri accessori nonché gli oneri e i proventi finanziari impliciti sugli incassi e pagamenti dilazionati, è pari a 86,3 milioni ripartiti in 4 anni.
La campagna abbonamenti per la stagione 2015/2016 si è chiusa con la sottoscrizione di tutte le 28.000 tessere a disposizione per un ricavo netto di 21,6 milioni inclusi i Premium Seats.