Olanda, Twente retrocesso in Jupiler League per gli accordi con Doyen

La penalizzazione di tre punti scontata nel campionato appena concluso non ha compromesso la salvezza del Twente in Eredivisie, la Commissione Licenze della Knvb (la federcalcio olandese, ndr) invece sì. La squadra di Enschede ripartirà dalla Jupiler League, la seconda divisione calcistica olandese, a seguito delle irregolarità riscontrate nel contratto siglato dal club col fondo d’investimenti Doyen Sports. Tra le due possibili opzioni (multa da 45.250 euro e revoca della licenza professionistica), si è deciso per una sorta di via di mezzo: al Twente viene sì revocata la licenza, ma al contempo ne viene assegnata un’altra per disputare la prossima stagione in Jupiler League.

La prima sanzione della Fifa. L’accordo tra Doyen Sports e Twente è stato ufficializzato nel febbraio 2014. Un accordo commerciale, stando a quanto comunicato dallo stesso fondo di investimenti, che però non ha risparmiato critiche al club olandese, finito sotto investigazione da parte della Knvb e della Fifa. Se la prima reazione della federazione sembrava portare verso una linea morbida (multa di 35 mila euro), dalla Commissione disciplinare della Fifa non è arrivata la stessa benevolenza. Nel marzo scorso, infatti, il Twente è rientrato nel novero delle società sanzionate (169 mila euro di multa) per il mancato rispetto dei regolamenti sulle third-party ownership. Il club olandese è stato ritenuto responsabile per aver siglato contratti che hanno permesso a terzi di influenzare l’indipendenza dello stesso per questioni relative ad ingaggi e trasferimenti, non dichiarando tali accordi nel TMS, violando regole confidenziali e non dichiarando informazioni obbligatorie nell’ITMS.

Le indagini sul rapporto con Doyen. La svolta, con una netta presa di posizione da parte della Knvb, arriva nel dicembre 2015 con l’esclusione dalle coppe europee e la minaccia del ritiro della licenza a meno di una piena e completa cooperazione nelle indagini. Condizione pienamente soddisfatta dal Twente, stando a quanto ammesso dalla stessa Commissione Licenze, ma nel frattempo il club si trova in piena crisi economica. Nel mese di luglio viene adottato un piano di riequilibrio che non basta ad evitare i tre punti di penalizzazione. A gennaio, intanto, partono le indagini condotte da Ben Knüppe e tutte le irregolarità nel rapporto con Doyen vengono a galla, grazie anche alla collaborazione del club. Proprio per questo, pur non potendo liquidare il tutto con una semplice multa di 45.250 euro (oltre all’esclusione dalle coppe europee), è stata presa la decisione di concedere una licenza per la seconda serie.

La soddisfazione della Knvb. “È stato un anno di incertezze”, commenta il segretario generale della Knvb, Bert van Oostveen. “Per i tifosi, per il club e anche per la federazione. Fortunatamente, la Commissione Licenze ha trovato una soluzione per tutti. Il Twente è un grande club ed è un bene che abbia questa seconda chance. Nel contempo, è ovviamente un esito duro per chiunque abbia a cuore le sorti del club. Purtroppo i tifosi dovrebbero prendersela con chi ha peccato di mala gestione negli anni passati. Tuttavia, ci rendiamo conto che per loro questa decisone possa essere dura”.

  • agostino ghiglione |

    Essendo Jupiler un marchio di Birra prodotta dalla Stella Artois di Leuven in Belgio si consoleranno.Ai miei tempi però “Jupiler” era simbolo di una birra commerciale di non alta qualità;il marchio di qualità all’epoca si chiamava “Cinq”e la consumavo nei bar di Liegi accompagnato da dadini di formaggio.

  • agostino ghiglione |

    Essendo Jupiler un marchio di Birra prodotta dalla Stella Artois di Leuven in Belgio si consoleranno.Ai miei tempi però “Jupiler” era simbolo di una birra commerciale di non alta qualità;il marchio di qualità all’epoca si chiamava “Cinq”e la consumavo nei bar di Liegi accompagnato da dadini di formaggio.

  • agostino ghiglione |

    Essendo Jupiler un marchio di Birra prodotta dalla Stella Artois di Leuven in Belgio si consoleranno.Ai miei tempi però “Jupiler” era simbolo di una birra commerciale di non alta qualità;il marchio di qualità all’epoca si chiamava “Cinq”e la consumavo nei bar di Liegi accompagnato da dadini di formaggio.

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